Il Senato ha dato l’autorizzazione a procedere verso Salvini, nonostante la commissione incaricata si fosse pronunciata in modo contrario; c’è da chiedersi a che servano le commissioni ma questo è un vecchio interrogativo. Non sono un estimatore del capo della Lega, tuttavia se fossi stato un Senatore non avrei votato a favore, sia per motivi di principio, sia per motivi di opportunità, politica come elettorale, se fossi stato nei panni della maggioranza. Salvini era in difficoltà: la presa di distanza, credo irreversibile, di Forza Italia, il pressing di Giorgia Meloni, meglio attrezzata politicamente e culturalmente su temi sensibili agli Italiani, il MES; in tutto questo il nuovo ruolo dell’Europa, che finalmente ha agito, la cui conseguenza è presentare programmi credibili (cosa per noi non facile). Salvini sui temi europei, poiché invece che da Giorgietti si fa consigliare da Bagnai, aveva puntato tutto sulla protervia europea, uscendone sconfitto, inoltre le uniche soluzioni economiche che ha avanzato: condono fiscale e abbassamento delle tasse (che forse gli porteranno qualche voto), in questo momento, con gli sforamenti di bilancio, il debito pubblico, difficilmente saranno accettati dall’Europa. L’unione ci consentirà riduzioni fiscali ai fini del rilancio produttivo e di certo ci chiederà il ripristino della Legge Fornero, mettendo fine alla demagogica, soprattutto elettoralistica miopia salviniana. Nulla quindi giocava a favore del senatore leghista, gli ultimi sondaggi avevano messo in evidenza la sua palese difficoltà, egli dopo il voto del Senato può rilanciare i suoi temi abituali, quelli per cui alle Europee ha fatto il pieno di consensi. Se pensiamo che gli italiani sono preoccupati per il riacutizzarsi dell’epidemia, anche  rinunciando al turismo straniero, che vale qualche punto del PIL, sembra irrealistico non essere preoccupati dagli sbarchi, soprattutto perché il virus sta proliferando in molti Paesi da cui partono gli immigrati. Inoltre una volta giunti in Italia, i migranti sono  difficilmente controllabili, anche per colpe salviniane, a causa dello smantellamento delle strutture d’accoglienza, che saranno anche state non super efficienti, ma erano meglio del nulla attuale. Il buonismo cialtrone di chi aiuta a parole ma poi si distrae, è ben peggio delle sparate salviniane. Anche se il fenomeno migratorio del 2020 non è quello del 2018, Salvini batterà la grancassa, aumentando a dismisura la percezione degli Italiani, facendo loro dimenticare che a di là del giustificabile pugno di ferro sugli sbarchi, è stato un pessimo Ministro degli Interni. C’è da chiedersi cosa abbia da guadagnare questa male assortita maggioranza a buttarla in caciara mediatico-giudiziaria. Partiamo dai Grillini: più della metà di loro era sodale con il Truce sul il reddito di cittadinanza e su quota 100, fare i duri con gli immigrati è stato un successo dell’intera coalizione giallo-verde, culminato con la stesura dei Decreti Sicurezza, peraltro non ancora smantellati dopo il cambio di alleanza. L’avvocato Bongiorno, che presumibilmente difenderà Salvini, avrà buon gioco nel chiedere la correità del Presidente del Consiglio dell’epoca (incidentalmente anche l’attuale). Se fossi in Conte, non conterei troppo sull’appoggio di un PD preoccupatissimo dell’attuale, e a mio parere immotivato, consenso del Premier. Nonostante gli anni ho ancora buona memoria e ricordo la fine di Prodi, quando in un Governo d’altri tempi ebbe il medesimo consenso popolare: chiedere a D’Alema che lo affossò, anche a scapito del suo Partito, che rovinò alle elezioni successive. Berlusconi, senza cariche ufficiali in Mediaset, è stato condannato “perché non poteva non sapere” e Conte, succube del duo Matteo-Giggino, fino ad un minuto prima di fare il Maramaldo, nel momento in cui la Lega si è sfilata dal Governo, poteva non sapere? Non è credibile! Che dire poi del PD. Dopo il caso Palamara, che ha obbligato chiunque ad aprire gli occhi sulle ingerenze sinistre della Magistratura, e mi spiace dirlo, riguarda quasi tutti i magistrati che contano, continuare a propinare la solita solfa “che la maggioranza dei giudici è affidabile”, è come credere che l’attuale Parlamento dei “peones”, possa in qualche modo contrastare i vertici partitici.  Certamente il PD, ma anche i Grillini nati grazie dal giustizialismo, non avranno la capacità di intervenire sui temi della Giustizia penale e, di conseguenza non lo faranno nemmeno su quella civile, cosa che l’Europa ci chiederà. Inoltre, in un Paese dove la popolarità della classe politica è al minimo storico (lo toccheremo con mano conoscendo l’esito del prossimo referendum), quella stessa classe politica che fu imbelle con “mani pulite”, manda a processo non solo un Ministro per un reato opinabilissimo, dal momento che se in un aeroporto arriva un passeggero senza passaporto, con Salvini, o senza, questi non passa e, al di là della strumentalizzazione a fini elettorali (ma se questo è un reato….), solo ci fossero stati morti o feriti per causa della costrizione sulla nave, la denuncia sarebbe stata ammissibile. Se fossi il ministro Lamorgese, non dormirei sonni tranquilli all’idea delle navi passeggeri per la quarantena dei migranti sbarcati, idea che se fosse nata dalle destre, avrebbe sollevato gli strali indignati dei Sinistri. Vedremo se in questi giorni Salvini crescerà nei sondaggi, mi sento di dire che probabilmente si stabilizzerà interrompendo la discesa, a differenza di Renzi che ancora una volta butta al vento le sue capacità strategiche per l’ormai palese incapacità tattica. L’unica cosa che mi conforta, è che ci avviciniamo inesorabilmente ad un Governo tecnico, cosa di per sé antidemocratica, ma quando serve….