Con la bellezza anche voi date la vita, solo in modo diverso”. Cosi inframmezza il suo monologo Stefano Massini,*citando un episodio nel quale, in un teatro, un medico aveva rianimato un musicista colto da un malore molto serio. La risposta, semplice ma efficace, veniva data a tecnici ed altri orchestrali che si profondevano in commossi ringraziamenti per quella vita alla vita restituita. Oggi, aggiunge il Massini, arte e cultura vanno considerati qualcosa di accessorio, magari l’ espressione superficiale di quanto è in qualunque momento comunque sottraibile. Da ravennate sono abituata alla bellezza dei mosaici, ma il poterli visitare non è più così scontato. In una manciata di giorni, fra un decreto governativo e l’altro, è stato possibile l’accesso alla basilica di S. Vitale, un luogo mistico. Abitualmente nel periodo estivo, ma anche in momenti importanti dell’anno, in occasione di festività civili e religiose, si tengono suggestivi concerti. Appena entrati, l’atmosfera sembra rarefarsi, ed è al tempo stesso solenne. La basilica è espressione, fulgida, dell’era paleocristiana e bizantina. Inserita dall’Unesco negli anni 90 nella lista dei siti italiani patrimonio della umanità, combina elementi romani, (cupola, forma dei portali e torri) con elementi bizantini (abside, capitelli). La volta del presbiterio incanta: non a caso Gustave Klimt, in uno dei suoi viaggi a Ravenna, fece cenno a “tessere di incredibile splendore” e trasse ispirazione per le sue opere successive, Il bacio ed il ritratto di Adele Bloch-Bauer. Ogni colore e particolare assumono valenze simboliche, sono scritte in una grammatica visiva complessa. In tempi antichi il simbolo era l’unico canale in grado di veicolare in modo efficace messaggi teologici anche complessi. La volta del presbiterio è costituita da elementi che ne permettono la lettura offrendo nel complesso un unicum visivo compiuto. Quattro vele spiegate, alla base pavoni su globi turchini. Al centro l’Agnello, il Cristo circondato da 27 stelle, una costruzione strutturata come meraviglioso cosmo, luogo ideale dove ogni elemento si intreccia alla perfezione, modalità intrinseca al mondo celeste, fatto di armonia e concordia fra le parti. La basilica di S. Vitale ha incantato poeti e artisti da tutto il mondo, da Dante a Dario Fo, da Lagerfeld allo stesso Klimt che scrisse alla propria madre dell’esistenza di “un labirinto raffigurato sul pavimento di fronte all’altare: è un percorso di purificazione che conduce al centro del tempio e che quando lo si percorre fa sentire più leggeri.”

Riferimenti bibliografici

*Piazza Pulita, Puntata del 14 aprile 2020

**La volta di S.Vitale, uno studio iconografico, Felix Ravenna, 5/12/2018