Credo che il nostro Pannunzio magazine  che si richiama ai valori liberali e laici che furono propri di Mario Pannunzio, debba accogliere tutte le voci della società, in specie quelle che si richiamano ai principi dello Stato laico , nato dal nostro Risorgimento e confermato dalla Costituzione della Repubblica. A questo proposito voglio parlare brevemente dell’UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Si tratta di un’associazione di promozione sociale ( n.141 del registro nazionale presso il Ministero del Lavoro), con sede nazionale a Roma e sedi dislocate nelle principali città italiane ( anche a Torino). Gli scopi sono principalmente : tutelare i diritti civili degli atei e degli agnostici, opponendosi ad ogni discriminazione giuridica, contribuire all’affermazione concreta della laicità dello Stato, delle scuole pubbliche e delle istituzioni, pretendere l’abolizione di ogni privilegio accordato a qualsiasi religione in virtù dell’uguaglianza di fronte alla legge di tutte le religioni, difendere la legge sull’aborto, le unioni familiari senza distinzione di sesso, la libera determinazione del fine vita, il sostegno della libertà di ricerca scientifica, facendo si che tali diritti e libertà trovino effettiva e concreta garanzia. L’UAAR si è fatta promotrice negli anni passati di diverse iniziative : ha proposto l’abolizione di qualsiasi simbolo religioso negli edifici pubblici, la limitazione dell’invadenza del Vaticano in RAI, la modifica dei privilegi della Chiesa Cattolica in tema di 8xmille, l’abolizione della nomina degli insegnanti di religione effettuata dai vescovi a loro insindacabile giudizio, ma pagati con soldi dello Stato. Ha inoltre effettuato diverse campagne per far pagare l’IMU alla Chiesa sugli immobili commerciali, varie manifestazioni per l’autodeterminazione del fine vita con la frase “liberi di scegliere”. Poi ancora la proposta di sostituire l’ora di sola religione cattolica con un’ora di storia delle religioni, alla luce del principio che la religione è un fatto privato e deve essere la parrocchia ad insegnarla e non lo Stato laico. Particolarmente interessante lo studio effettuato dall’UAAR circa i costi della Chiesa Cattolica per lo Stato italiano. Altri avevano già in passato affrontato tale problema: P. Giorgio Odifreddi l’aveva stimato in 9 MLD annui, Curzio Maltese in 4,5/MLD, l’ARES in 20 MLD. Ma nessuno aveva quantificato con precisione la cifra , analizzando voce per voce i vari contributi e le varie esenzioni concesse dallo Stato. Lo studio è stato fatto nel 2011 e la cifra globale a carico dello Stato  ammontava a 6.748.000.000 annui. Cifra enorme , mentre le altre confessioni religiose percepiscono briciole! Tutto si può trovare sul sito dell’associazione. Cito, ovviamente, soltanto alcune delle campagne portate avanti dall’UAAR negli anni passati. Per esempio , in tema di ricerca scientifica sono stati organizzati diversi convegni per ricordare l’opera di Darwin e la teoria dell’evoluzione, totalmente dimenticati dalla scuola italiana, mentre Darwin viene considerato in tutto l’Occidente uno dei padri della ricerca scientifica. L’attività si svolge , oltre che attraverso l’organizzazione di convegni, con iniziative giudiziarie contro le più palesi violazioni delle norme costituzionali in tema di parità di diritti civili , poste in essere da enti pubblici o istituzioni pubbliche centrali o locali. L’associazione , oltre al sito internet, pubblica una rivista bimensile intitolata “Nessun dogma” con sottotitolo : agire laico per un mondo più umano. Mi sembra un obiettivo estremamente meritevole di attenzione! Mi ha interessato questa associazione perché cerca di difendere la laicità dello Stato, garantita dalla Costituzione, ma pesantemente minacciata dall’invadenza confessionale , come in nessun altro paese occidentale. Ritengo infatti che il problema principale per la laicità nel nostro Paese sia rappresentato dagli atteggiamenti supini della classe politica sia di destra (spesso su posizioni addirittura clerico-fasciste),ma anche di sinistra. Questo fenomeno si è accentuato con la Seconda Repubblica; infatti nella Prima esisteva un fronte di partiti laici (PSI,PRI,PLI ) che, pur con una rappresentanza parlamentare minoritaria, riusciva a difendere , almeno in parte, i principi di laicità dello Stato. Oggi i partiti, privi di tradizione e di bagaglio ideologico, inseguono solo il consenso elettorale immediato. E dunque scodinzolare di fronte ad ogni tonaca può portare voti…….