“Quelli delle films”, scritto da Beppe Valperga per i tipi di LUNAEdizioni editrice indipendente, è una appassionata ricerca sulla straordinaria epopea del cinema muto torinese agli albori del XX secolo. Anni d’oro ripercorsi attraverso le cronache, gli sguardi del pubblico, i ricordi e le testimonianze di coloro che ne furono protagonisti. A Torino è nato il cinema italiano perché Vittorio Calcina, agente per l’Italia dei Lumière, fu il primo regista, operatore, distributore, esercente cinema (aprì il primo locale in via Po 33 il 7 novembre 1896 e invitò autorità e personalità cittadine al primo spettacolo). Avveduto uomo d’affari, geniale artista, seppe incontrare il favore del pubblico e ottenere un grande consenso. Torino era una città viva e decretò immediatamente il successo della settima arte. Il censimento del 31 dicembre 1881 aveva registrato 250.655 residenti. All’alba del XX secolo ne contava, pare, circa trecentomila. Decine di migliaia di persona di ogni età e ceto affollavano quotidianamente le sale cinematografiche, sempre più numerose. In quegli anni nacquero le prime case di produzione, l’Ambrosio, l’Itala, la Pasquali a cui seguirono molte altre. Come si svolgeva la loro attività? Come si comportavano attori, autori, operatori, registi? Come si comportavano i cittadini torinesi? A questi e molti altri interrogativi, sulle produzioni e le dive e i divi, risponde “Quelli delle films”, titolo che si riferisce a quei tempi frenetici, quando le films erano al femminile, venivano editate e pubblicate dalle case (non prodotte), quando i cuori degli spettatori battevano per le interpretazioni, e le storie delle belle e provocanti attrici, degli attori ammalianti e delle buffonate dei comici erano sulla bocca di tutti. Tutto avvenne nelle luci e ombre fascinose del bianco e nero, mute e sottolineate dai pianisti in sala, se non addirittura da orchestre con partiture illustri per i grandi film. “Quelli delle films” è stato presentato al Centro Pannunzio venerdì 14 gennaio 2022.