Sabato 14 settembre il Presidente della Repubblica Mattarella ha reso omaggio ad Ampezzo alla repubblica partigiana della Carnia con una lunga e dettagliata lezione rievocativa di una pagina di storia molto speciale, perché i resistenti del Friuli furono impegnati contro tedeschi e fascisti,ma anche contro i tentativi di invasione dei partigiani di Tito. E’ un riconoscimento importante il fatto che il Presidente della Repubblica abbia citato la presenza della Medaglia d’oro al Valor Militare Paola del Din, eroica patriota delle brigate “Osoppo Friuli”, insieme al fratello, l’ufficiale degli alpini Renato del Din, caduto il 25 aprile 1944 ,anche lui insignito di medaglia d’oro. La “Osoppo” fu costretta a venire in conflitto con i comunisti garibaldini succubi di Tito per ordine di Togliatti .La strage di Porzus fu un tragico evento della Resistenza: l’uccisione tra il 7 e il 15 febbraio 1945 di diciassette patrioti, tra cui anche una donna ,delle Brigate “Osoppo” da parte di partigiani comunisti al servizio di Tito.
E’ giusto che il presidente Mattarella abbia reso omaggio alla storia della Carnia, ma va anche ricordata la storia delle Brigate Osoppo che, anche in una visione di superamento delle divisioni aspre e sanguinose di 80 anni, fa resta a testimonianza di un travagliatissimo periodo storico al confine orientale d’Italia dove il ricorso dei Titini alle foibe rappresentò una tragica e non archiviabile realtà che nessun neo-revisionismo o paradossale negazionismo può ridimensionare e, meno che mai, giustificare.