La tragedia del sommergibile Titan ha tenuto banco in questi giorni tra i media di tutto il mondo, tra cui quelli italiani. Si tratta di un sommergibile di proprietà della OceanGate Expedition, società americana nota per organizzare brevi spedizioni per poter visionare il relitto del Titanic, posto sul fondale a circa 3.800 metri di profondità. Un viaggio negli abissi costa caro, nell’ordine di 250.000 dollari per persona. Secondo le ultime informazioni riportate sui media, il Titan sarebbe verosimilmente “imploso” non lasciando scampo agli occupanti e si è acceso il dibattito circa la sicurezza di determinate imprese che ultimamente riguardano non soltanto gli abissi ma anche lo spazio. Non è fantascienza ma è la realtà. Insomma, c’è chi è disposto a pagare (potendoselo permettere) cifre molto elevate per esperienze di fatto estreme.

Parallelamente ai temi e alle polemiche riguardanti la sicurezza circa queste spedizioni, dinanzi ad un simile fatto di cronaca che piaccia o meno fa parte delle ultime possibilità date all’uomo nel ventunesimo secolo, c’è chi non perde occasione per commentare soprattutto sui social network. Si sprecano commenti lasciando trasparire più o meno direttamente messaggi nei quali il bersaglio sarebbero i “ricchi”, che “un po’ se la sono cercata”, che “la noia spinge a certe derive”. C’è chi si spinge a commentare circa le operazioni di soccorso tentate sul Titan ed evidenziando le differenze con le tragedie dei migranti nel Mediterraneo, poveri e abbandonati in balia dell’indifferenza. Certo è che sui migranti e le tragedie del mare occorrerebbe approfondire ben altri aspetti che rimarcare semplice “mancanza di umanità”.

Tutto questo credo sia un po’ figlio della ricerca del “like”, del nostro modo di pensare, di essere pervasi a livello generale (il particolare è sempre altra cosa) da sentimenti di stampo “ideologico” e ricoperti da un velo di invidia. Pazienza che tra le vittime e tra questi “ricchi”, ci siano delle persone con la loro storia, come un padre con un figlio. L’automatismo mentale secondo cui “ricchezza” significa aver prevaricato sul prossimo nel corso della vita va respinto in toto. Dietro ogni persona c’è una storia, che appartiene alla singola persona. E’ assolutamente sbagliato porre giudizi di questo tenore. Il resto è cronaca come lo è la Casa Bianca che esprime sentita vicinanza per le famiglie colpite da questa tragedia.