Alcuni giorni fa ho scritto un Post su Facebook, contro la mania del “politicamente corretto”, che ha corrotto o perlomeno confuso la nostra società attuale. Mi hanno dato ragione amici intellettuali, anche loro sfiniti a dover centellinare i termini od addirittura evitare di citare fatti od episodi “imbarazzanti” . Il capostipite adesso di questa protesta contro il politicamente corretto in Europa, è il noto intellettuale Yves Mamou, che ha più riprese si è scagliato contro il conformismo del mondo occidentale. Venendo a questi giorni, mi ha sorpreso ed indignato il silenzio assordante delle femministe, sui gravi fatti di Milano, dove gli stupratori, a detta del Procuratore e Questore di Milano, sono tutti nordafricani. Ora vari tiggi, dopo molti giorni di silenzio sulla nazionalità, con cautela, hanno fatto trapelare che erano “quasi tutti stranieri”, in più 3 “italiani di seconda generazione” .. Tradotto :quindicenni di genitori magrebini, che molti vorrebbero italiani a tutti gli effetti. Ovviamente qualche politica si è affrettata a dire che ci sono molti italiani che violentano, dimenticando le percentuali che sono ovviamente impressionanti rispetto agli autoctoni e costituiscono il 45 %. dei casi. Se consideriamo gli stranieri presenti in Italia che sinora non i pare abbiano superato gli italiani, è facilmente ahimè deducibile una loro propensione alla violenza contro le donne. Le carceri pullulano di stranieri, in certi casi al 60%, che creano anche i noti problemi di sovraffollamento. Le ragazze poi non erano andate incautamente a festini a casa di sconosciuti, oppure noti pervertiti, ma stavano facendo la cosa più innocente del mondo, erano all’aperto a festeggiare in Piazza Duomo non lontano da una sede della Polizia. Molti pensano che questi soggetti di origine islamica, abbiano voluto esercitare una loro sfida nei confronti della Donna, della Chiesa Cattolica e delle Forze dell’Ordine, che a differenza di quanto era stato detto, sono intervenute prontamente, superando il muro di protezione che i violentatori avevano appositamente creato. Visitando i vari siti di femministe non ho letto una parola di indignazione verso questo ennesimo episodio, mentre si sono per mesi esercitate nella, per carità giusta esecrazione, della pacca sul sedere ad una giornalista causando anche il licenziamento del giornalista direttore della testata. Cosa sarebbe successo se l’autore fosse stato un immigrato? Niente era colpa sicuramente della ragazza e della orrenda società occidentale! Cito in ultimo l’amico Alberto Ronchey, da me conosciuto quando fu nominato Ministro dei Beni Culturali, che in una trasmissione sull’immigrazione molti anni fa da Santoro, disse pacatamente… “Ma se mi trovo a mezzanotte a Milano o Roma circondato da immigrati, sono razzista a dichiarare che ho paura”?
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