Nella storia dell’umanità si sono alternati e combattuti vari tipi di eserciti, in base all’arruolamento ed alla composizione sociale: essenzialmente li possiamo dividere in professionisti, cittadini e mercenari. Leonida si portò alle Termopili trecento professionisti, espressione della nobiltà spartana, pronti a sacrificarsi per la propria indipendenza. Carlo XII di Svezia aveva imposto ad ogni villaggio di contribuire con un certo numero di soldati di mestiere, in ragione della popolazione. Quando lo seguivano in battaglia, mogli e figli rimanevano a carico degli abitanti del villaggio: in tal modo i soldati erano integrati nella società e gli abitanti, non militari, contribuivano allo sforzo bellico con questa forma di tassazione indiretta.

Nel 1776 George Washington attraversò il Delaware con un esercito di cittadini male armati e poco addestrati, ma pronti a battersi per la libertà. Nel 1792 a Valmy i cittadini «straccioni» rivoluzionari francesi costrinsero alla ritirata l’esercito del re di Prussia, inaugurando la stagione della levée en masse e della coscrizione obbligatoria. Per tutto il medioevo e gran parte dell’età moderna, le truppe erano costituite da mercenari senza patria e senza famiglia, pronti a cambiare bandiera per qualche moneta in più, notoriamente inaffidabili, determinavano le alterne fortune di questo o quel signore in base alle proprie opportunità e alle di lui disponibilità finanziarie. Da sedici mesi vediamo che i principali risultati ottenuti dai russi in Ucraina, non sono da attribuirsi all’esercito regolare, ma ai miliziani della Wagner, moderni mercenari.

Oggi, 24 giugno 2023, pare che questi si siano rivoltati contro Putin: probabilmente hanno trovato qualcuno che li paga meglio! Machiavelli era stato molto chiaro ne Il Principe sottolineando la differenza tra i Principati nuovi che s’acquistano con l’arme proprie e virtuosamente contro i Principati nuovi che s’acquistano colle armi e fortuna di altri che con assai fatica si mantengono: questi stanno semplicemente in sulla volontà e fortuna di chi lo ha concesso loro, che sono dua cose volubilissime e instabili.

A quanto pare Vladimir Putin non ha letto, o non ha capito, Machiavelli: mal gliene incoglie!