Facciamo  nuovamente  il punto  della  situazione  mondiale  che vede  colpiti, al 5 marzo,   115.094.614  abitanti del  nostro pianeta, con  2.560.955  deceduti. Questo su una popolazione  di  sette miliardi  settecento milioni. Le  percentuali si possono valutare  ad occhio. Perciò  è  confermata  la  sua  bassa letalità  del virus, anche  se le varianti potrebbero aumentarla, ma sempre in una  misura  non tragica  come invece  vogliono  farci credere. Può essere che il dato dei colpiti dal virus possa essere  maggiore  non  fidandoci dei dati che provengono da paesi  totalitari  o dittatoriali  dove tutto è subordinato  ai voleri  del governo  che può avere interesse a minimizzare  certi dati  per dimostrare  la sua preveggenza o capacità. Anche  in questo caso però,  le percentuali  non possono variare di molto. Soffermiamoci  sui sette miliardi e settecento milioni della  popolazione, tenuto conto che nel  1950  eravamo  due miliardi  cinquecento milioni. Questi aumenti  dovrebbero farci riflettere   perché  sono dovuti  in gran parte da due continenti : l’Africa  e l’Asia, dove  non è facile poter  adeguare  tutte le strutture  ed infrastrutture  anche e specie sanitarie  a questa popolazione in costante aumento, mentre l’Europa  non solo è stazionaria, ma  regredisce  particolarmente  in questo periodo  di pandemia, con alla testa  proprio noi italiani, con un numero sempre minore di nascite. Quindi alla pandemia  ed alle altre misure  restrittive, ferme  quelle indispensabili come mascherine, contatti  limitati  e  divieti di assembramenti, si  deve  la riduzione sul lastrico di  un numero sempre crescente di famiglie, come  comunicato in questi giorni, e sempre ad alcuna di queste misure vanno imputati  questi dati negativi  che si  sommano  alla crisi economica, con minore gettito delle imposte, nel mentre si elargiscono  sussidi  crescenti  e pur  tuttavia insufficienti. Concludendo: meno chiusure  e più attività commerciali, sportive e simili, stiamo meno  al  chiuso  e  più  all’aperto, ispiriamo  fiducia sulla guaribilità  del male  e non diffondiamo  il terrore, sottolineando solo e sempre i lati negativi. Si ridia  alla famiglia  il suo  valore  e non disperdiamola  impedendo  i contatti, sempre con quelle accortezze  necessarie ed  intanto  procediamo  con le vaccinazioni  ad un ritmo superiore a quello attuale, eredità  del passato  governo, anche se purtroppo  il ministro  addetto  è stato  confermato, forse perché  si voleva evitare che qualcuno scherzando  sul suo nome, esclamasse  “non c’è più  Speranza”.