Torino, 22.07.2025: non è per nulla semplice esprimere un punto di vista su ciò che sta accadendo, senza cadere nel gioco delle parti, nella strumentalizzazione o ancora peggio nella banalità retorica. 

    Questo però non è un buon motivo per un silenzio accondiscendente. Ci sono persone che stanno pagando con la loro vita ed io mi trattengo dall’esprimere un pensiero per il solo timore di un giudizio?

    No, in questo caso il silenzio non è la cosa giusta. In particolare se, come nel mio caso, si rappresenta una realtà religiosa. 

    Tutti gli esponenti religiosi locali, nazionali, internazionali dovrebbero esprimersi. Ci dobbiamo esprimere. Ideale sarebbe trovare un messaggio e delle azioni condivise. Varie componenti del dialogo si stanno confrontando, ma non è semplice e il solo fatto che non sia semplice è indice di quanto profonde siano le ferite di una tradizione umana conflittuale.

    Tutti i sommi maestri religiosi, i fondatori, spendendo la loro vita hanno cercato la fratellanza, la simbiosi tra il genere umano e le altre componenti viventi e materiali della terra, dell’universo. 

    L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology, recentissima realtà religiosa mondiale, ha seguito in tal senso le orme tracciate dai suoi predecessori, ricercando, scoprendo e insegnando moltissima teoria e pratica del reciproco aiuto; partendo dalla risoluzione dei conflitti interiori, si percorre la via verso la Libertà Spirituale Totale estendendo la propria relazione costruttiva attraverso sfere sempre più ampie del vivere quotidiano. Come in ogni disciplina degna di questo nome, richiede un percorso, un impegno quotidiano, bisogna essere disposti a mettersi in discussione e migliorarsi, ben sapendo di essere tutt’altro che perfetti.  

    Quindi, un religioso, quando si batte per la pace dovrebbe domandarsi se, o meno, si stia impegnando a fondo per appianare i suoi conflitti interiori. Poi con i suoi cari, con i suoi colleghi di lavoro o compagni di squadra, con i concittadini, con i connazionali, con le persone di tutte le altre nazioni, con la natura vivente e la materia, con la natura spirituale e con Dio. Tutto comincia dal Sé.  

    Leggendo queste quattro righe si capisce immediatamente che non è una passeggiata, ma è ciò che possiamo e dobbiamo fare. 

    Se non possiamo fermare le bombe, la violenza, il potere di individui che hanno accumulato interessi praticamente ineluttabili, incuranti dei loro atti e conseguenze, possiamo sicuramente iniziare noi stessi e dedicare ancora maggior cura a ciò che sta nelle nostre immediate vicinanze;  trasformare tutto ciò che dentro di noi e vicino a noi costituisce motivo di astio, in occasione di conoscenza, di comprensione. Facile a dirsi, non sempre semplice realizzarlo. 

    I nostri rispettivi maestri religiosi ci hanno lasciato istruzioni su come fare. Ci vuole una enorme forza d’animo, ma è la sola forza che nessun’arma atomica o tecnologica, nessuna intelligenza artificiale o malata potrà mai sovrastare. 

    Se non siamo d’accordo con la violenza, con le guerre, le torture, le brutalità che ci colpiscono ogni giorno al punto tale da non avere neanche più la forza di volerci pensare, di volerne parlare, non accusiamo nessuno, non additiamo nessuno. Non soffiamo su un fuoco che sta già divampando, bruciando ogni cosa. 

    Piuttosto, lavoriamo su noi stessi, fino in fondo, in base alla nostra forma di credo, applicandola sinceramente, onestamente, con piena consapevolezza e integrità. 

    Se dovessimo trovarci ad escludere, a giudicare, ad additare, ad accusare, dovremmo essere consapevoli che questo non è ciò che intendevano i nostri insegnamenti originali e verificare se abbiamo compreso bene, oppure sospettare che qualcuno ci abbia messo le mani, alterandoli. Tutte le religioni nei loro intenti puri, sono portatrici di armonia e benessere per l’individuo e per la società. 

    Ecco quello che penso in merito a ciò che sta accadendo a Gaza e in tutti i luoghi del mondo dove il denominatore comune della follia si nasconde sotto giustificazioni che nessuna logica potrà mai veramente spiegare, ma possiamo ancora fare qualcosa.  

Giuseppe  Cicogna

Chiesa di Scientology di Torino