Torino, 15 maggio 2025 – cronaca della prima giornata

La XXXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino si è aperta oggi al Lingotto Fiere tra l’entusiasmo dei visitatori e una partecipazione straordinaria che, fin dalle prime ore del mattino, ha riempito i padiglioni. Il Salone 2025, diretto da Annalena Benini, si sviluppa attorno al tema “Le parole tra noi leggere”, un richiamo al romanzo di Lalla Romano che diventa spunto per riflettere sul potere della parola come strumento di incontro, leggerezza e, al contempo, di resistenza.

Tuttavia, la giornata inaugurale non è stata solo celebrazione culturale. In contemporanea con l’inizio degli eventi ufficiali, una manifestazione di attivisti pro-Palestina ha attraversato l’area del Lingotto, denunciando la partecipazione di alcune istituzioni e sollevando critiche rispetto al ruolo dell’editoria occidentale nel racconto del conflitto israelo-palestinese. La protesta – pacifica ma determinata – ha portato l’attenzione sulla presenza nel programma di autori israeliani e su alcune collaborazioni istituzionali, generando dibattito tra gli operatori culturali e il pubblico.

Luciana Littizzetto dialoga con…Fabio Fazio e Mara Venier

Tra i protagonisti della prima giornata, Luciana Littizzetto, ha inaugurato la sezione da lei curata, “Leggerezza”. Ma non si è trattato di evasione o comicità fine a sé stessa. Con il consueto tono ironico e graffiante, la conduttrice Luciana Littizzetto ha discusso con il pubblico sul valore della leggerezza come chiave per affrontare la complessità del presente. Accanto a lei, nomi noti come Mara Venier, Fabio Fazio e Claudia De Lillo, che hanno arricchito la riflessione con esperienze personali e professionali sul confine tra intrattenimento e impegno sociale.

Littizzetto, intervistata all’Arena Bookstock, ha spiegato: “Non si tratta di ridere per dimenticare, ma di usare l’ironia per vedere meglio. La leggerezza è un punto di vista necessario”.

Ligabue e Cardinal Zuppi: storie che uniscono

Un altro momento di grande intensità è stato l’incontro tra il cantautore Luciano Ligabue e il cardinale Matteo Zuppi. Due mondi apparentemente lontani – la musica e la Chiesa – si sono confrontati sulla forza delle storie, sul significato della comunità e sulla possibilità di immaginare una società più coesa attraverso l’ascolto e il racconto. Il dialogo ha toccato temi spirituali, sociali e politici, senza retorica ma con autenticità.

Zuppi, presidente della CEI e figura centrale nella mediazione tra le parti in conflitto a livello internazionale, ha sottolineato come “la parola, se usata con sincerità, può ricucire strappi profondi”, mentre Ligabue ha raccontato quanto le sue canzoni siano spesso “preghiere laiche”, nate da un’urgenza narrativa che non rinuncia mai alla speranza.

Chi c’è dietro il Salone 2025?

La macchina organizzativa del Salone è gestita dalla Salone Libro Srl, realtà nata nel 2019 e partecipata da più soggetti pubblici e privati, tra cui Regione Piemonte, Città di Torino e Fondazione Circolo dei Lettori. La direzione editoriale è affidata a un team guidato da Annalena Benini, affiancata da scrittrici, giornaliste e professioniste del mondo culturale tra cui Igiaba Scego, Paola Peduzzi e Tiziana Triana.

Quest’anno la manifestazione si sviluppa su 137.000 metri quadrati, con oltre 700 stand, 51 sale e più di 2.000 eventi in calendario, oltre a 500 appuntamenti in città grazie al Salone Off. Tra le novità: il padiglione 4, dedicato al Bookstock, lo spazio Romance Pop-up per i meet&greet, e il nuovo Publishers Centre, pensato per professionisti dell’editoria.

L’impatto della protesta pro-palestinese

L’evento non è rimasto impermeabile all’attualità. Durante la mattinata, un gruppo di attivisti ha inscenato una manifestazione all’ingresso del Lingotto, distribuendo volantini, esponendo bandiere e sollevando striscioni. Al centro della protesta: la denuncia dell’occupazione israeliana e un appello al boicottaggio culturale contro realtà che non prendono posizione netta sul conflitto in corso. L’intervento delle forze dell’ordine è stato discreto, e non si sono registrati disordini. Tuttavia, la tensione è rimasta palpabile durante alcuni eventi in programma, dove alcuni autori hanno scelto di esprimere solidarietà al popolo palestinese, mentre altri hanno evitato dichiarazioni politiche.

Anche nel programma ufficiale si trovano voci palestinesi: la scrittrice Adania Shibli è presente con il suo romanzo Sensi, così come Azem Ibtisam, autrice de Il libro della scomparsa, e lo scrittore Ziad Khaddash. Presenze che rendono evidente la volontà, almeno in parte, di offrire un ventaglio di voci e sensibilità diverse sul tema.

Un progetto culturale in continua trasformazione

Il Salone del Libro non è solo una fiera, ma un progetto culturale articolato, che lavora tutto l’anno per promuovere la lettura e la cittadinanza culturale. Con sezioni tematiche curate da personalità del mondo culturale e momenti di formazione e confronto, la rassegna si propone come luogo di ascolto del presente.

L’edizione 2025 rafforza questa visione, ampliando l’accessibilità (nuova sala stampa, più posti a sedere, spazi dedicati alla disabilità) e introducendo eventi inediti come il ciclo “Guarire con le storie”, incontri con psicologi, scrittori e lettori sul ruolo terapeutico della narrazione.

Domani nuovi ospiti

La seconda giornata del Salone, venerdì 16 maggio, prevede un fitto programma di appuntamenti: tra i nomi attesi, Roberto Saviano, Valérie Perrin, Alessandro Barbero e la scrittrice romance Erin Doom. Proseguiranno anche le attività del Rights Centre con incontri tra editori internazionali, e si apriranno nuovi spazi per il dialogo con il pubblico più giovane.

L’appuntamento è per domani, tra parole leggere e pensieri profondi, a Torino, al Lingotto. Perché, come ricorda il manifesto di questa edizione, “la leggerezza non è superficialità, ma uno sguardo intenso sul mondo”.