Tre giorni fa a Verona è accaduto il misfatto. Due turisti si sono recati alla Casa Museo Palazzo Maffei di Verona, dove, dal 2020, è esposta l’eclettica Collezione Carlon. Si va dai pittori veronesi del 1400 fino al Futurismo, passando per Picasso, Magritte, Hokusai, Duchamp, Ernst e Fontana. Ma non solo, delle 650 opere d’arte esposte, alcune risalgono alla storia antica, altre sconfinano nel mondo del design, altre ancora vengono dall’Oriente.
Tra tante proposte, qualcuno potrebbe essere colto da un improvviso attacco di sindrome di Stendhal, o da un malore dopo aver macinato chilometri e chilometri sui pavimenti della galleria. D’altra parte, non si può essere sempre all’altezza delle sfide della vita. Sta di fatto che una coppia di turisti (ormai la più famosa coppia di turisti al mondo) ha deciso di scattare una bella foto artistica. Così, mentre la moglie impugnava la fotocamera, la sua dolce metà fingeva di sedersi sulla sedia di Van Gogh dell’artista Nicola Bolla, salvo poi precipitarvi sopra, forse per colpa di un crampo al polpaccio. Risultato? Gambe della sedia spezzate. Sebbene la scultura faccia parte della serie Vanitas, che come un moderno memento mori vuole ricordarci la vacuità della vita terrena, forse Bolla intendeva esprimere il concetto in un altro modo. Ma l’autore non se la prende: in una intervista ha affermato che l’arte deve essere interattiva, un po’ come le passerelle di Christo, verrebbe da pensare. Ironicamente, ha anche aggiunto che, vedendo il filmato che ritrae il fattaccio, ha pensato alla celebre scena delle Vacanze intelligenti, in cui Anna Longhi, in visita alla Biennale di Venezia, viene scambiata per una scultura dal titolo “Sedia con corpo adagiato”.
Anche nel 2014 era accaduto un fatto simile: una turista tedesca, spossata da tanto camminare, decise di riposarsi alla villa medicea di Cerreto Guidi (Firenze). Peccato che lo sgabello scelto risalisse al 1500 e non potesse reggerne il peso. La signora, che aveva disubbidito alle regole della casa museo e del buonsenso, fu denunciata per danneggiamento al patrimonio storico, archeologico e artistico nazionale.
Forse va ripensato il rapporto con l’arte? Forse servono visitatori più preparati non solo culturalmente ma anche fisicamente? Forse sarà meglio dotare i musei di spiaggine? Ai posteri l’ardua sentenza.