L’Unione europea si è divisa anche su Israele dopo essersi inginocchiata davanti a Trump che appare oggi il salvatore della pace provvisoria raggiunta. L’Europa nella recente guerra dei 12 giorni e nella crisi internazionale che ne è derivata,non ha toccato palla. Su Israele, in questo caso anello debole della catena, invece c’è chi vuole in Europa sanzionare l’unica democrazia mediorientale. Sono sempre stato un sostenitore di Israele e non cambio idea. Lo era tenacemente Pannunzio e resto di quell’idea. L’ antisemitismo mi fa schifo. L’Unione Europea in passato voleva integrare nell’ Occidente europeo lo stato ebraico non senza ragioni storiche, quelle stesse ragioni che hanno portato Italia e Germania ad opporsi ad eventuali sanzioni europee contro Israele.
Il capo del governo israeliano è oggi una figura discussa e anche molto chiacchierata: impossibile stare con lui. E’ diventato il volto demoniaco del potere. La guerra e il terrorismo sanguinario sono devastanti. Non bisogna essere a favore di palestinesi e Iran per capirlo. Questi sono tempi di ferro e di fuoco e chi non ha letto neppure un rigo di Machiavelli non può capire. Leggo sui social delle sciocchezze che mi rendono irriconoscibili anche persone che ritenevo di apprezzare. Le anime pie che di sdegnano stando alla tastiera e non sanno cosa subiscono gli israeliani, mi fanno ribrezzo.
L’attuale Europa che non ha nulla a che vedere con quella di Federico Chabod (studioso sommo di Machiavelli) non ha nessuna autorità per sanzionare Israele sull’ onda della Spagna che ha un premier screditato che cerca di sopravvivere con atteggiamenti demagogici evidenti. Chi brucia le bandiere di Israele non merita attenzione di sorta. La stessa parola attivista mi fa tremare le vene ed i polsi. Gli uomini di cultura esprimono le loro idee con le parole e non con il podismo piazzaiolo.Con equilibrio e pacatezza, come diceva Bobbio. Gli slogans sono modi di non pensare che vanno rigettati come espressione di un’incultura barbara e violenta che è l’esatto opposto della democrazia. I problemi sono sempre complessi e le semplificazioni demonizzanti sono proprie della plebe della piazza che rinuncia a ragionare, come diceva Manzoni.