La lettura di un articolo, quest’oggi, su un quotidiano nazionale, relativo alla creazione di un’applicazione di nome “Replika”, mi ha spinto a scrivere questo breve articolo, per condividere alcune considerazioni in tema di intelligenza artificiale, relazioni umane e rapporti tra queste ultime e l’algoritmo.

L’applicazione “Replika”, come indica il nome stesso, è un sistema di intelligenza artificiale che consente di creare un soggetto virtuale con il quale avere una relazione sentimentale, che abbia caratteristiche simili, per non dire speculari, a quelle dell’utilizzatore dell’applicazione. In sintesi, una sorta di clone di noi stessi, in modo da non provare eccessivo disagio o non creare contrasti di coppia che possono compromettere la stabilità della relazione.

In prima battuta, si potrebbe obiettare che un sistema quale quello sopra descritto sia apprezzabile, in quanto evita contrasti e fratture di coppia, che possono portare, a lungo andare, alla fine della relazione. Tuttavia, a sommesso avviso dello scrivente, così non è.

Infatti, se è vero che una relazione sentimentale, ma anche di semplice amicizia o di genitorialità, per essere efficace deve essere serena e fatta di condivisione di idee e valori di fondo, è altrettanto vero che la discussione, il confronto, lo scambio di idee e visioni differenti costituiscano un arricchimento reciproco e una forma di crescita personale e culturale.

Lo stesso effetto, sicuramente, ad avviso dello scrivente, non può aversi da relazioni che tendano a cancellare dette forme di dialogo e confronto, per appiattirsi a assecondare l’ego dell’utente o, peggio, il suo narcisismo, in una società sempre più polarizzata e intollerante alle sfumature e alle differenze.

L’intelligenza artificiale, se ben governata, potrà sicuramente aprire nuove frontiere di comunicazione e agevolare il lavoro di molti, ma a condizione che non diventi uno strumento al di sopra dell’umanesimo e dell’umanità e di esaltazione del proprio ego e del desiderio di autoaffermazione conformista in lotta con qualsivoglia forma di “dissenso” e di ricostruzione alternativa rispetto a quella che si vuole imporre.

Una situazione quale quella sopra descritta e che, pare a chi scrive, sia quella che l’applicazione “Replika” potrebbe generare, rappresenta un tipo di relazione umana che, se mal gestita, può portare a conseguenze  peggiorative per i singoli e, di conseguenza, per  la società.