Tutte le riflessioni che abbiamo letto o ascoltato nei mesi scorsi sulla situazione internazionale e sulle due guerre che dividono il mondo, si stanno rivelando miopi e parziali. Anche i politici di tutti i colori rivelano la loro inadeguatezza Siamo tutti dipendenti dal presidente russo e dal premier israeliano che si rivelano del tutto insensibili ad ogni tentativo di mediazione e ad ogni richiamo al buon senso.
Vogliono perseguire i loro fini anche a costo di distruggere in modo irreversibile ogni speranza di pace. Israele si sta rivelando responsabile involontario di un antisemitismo che ha raggiunto livelli mai visti e che può riarmare la mano al terrorismo internazionale. La parola pace appare una parola sconosciuta al premier israeliano che sopravvive al carcere solo facendo sopravvivere la guerra ad oltranza. Putin minaccia quello che resta dell’Europa, consapevole di trovare una Eu ormai sfilacciata ,guidata da gente impreparata e incapace. L’Europa vuole riconoscere uno Stato che non esiste, la Palestina, invece di tentare di assumere decisioni volte a indurre a più miti consigli Putin. Non saranno i soldati polacchi schierati al confine che potranno intimorire lo Zar. In tutto questo quadro di sfacelo appare l’inettitudine di Trump che tace dopo aver detto idiozie politiche velleitarie per mesi. Trump in poco tempo è riuscito a ridurre la potenza americana e ogni credibilità politica del presidente. Siamo davvero immersi in una condizione che può portare alla terza guerra mondiale e all’uso dell’atomica. Noi cittadini non possiamo far nulla, a parte i fantasiosi che si sono inbarcati con Greta e potrebbero creare altre tensioni e altri disastri con la scusa di una finalità umanitaria che maschera il vero intento della propaganda politica. I nostri governi europei sono al limite. Forse solo Italia e Germania hanno mantenuto un briciolo di coerenza. La Francia dopo il velleitarismo internazionale di Macron ha rivelato una situazione disastrosa in tutti i sensi, per non parlare della Spagna. Esistono solo politicanti, gli statisti appartengono al passato. Questo è il nostro dramma che può diventare il dramma del mondo. Non illudiamoci: stiamo correndo verso il disastro della guerra. Chi conosce la storia sa cosa accadde nel ‘14 e nel ‘39 . Allora la situazione era migliore di quella di oggi. Le diplomazioni internazionali non esistono e l’unico linguaggio percepito è quello delle armi. Potrebbe sembrare una grave disattenzione non avere nominato l’Ucraina in questa pur breve riflessione. In effetti nel mio ragionamento l’Ucraina mi è apparsa irrilevante: un vaso di coccio tra vasi di metallo, nessuno dei quali pregiato. L’Ucraina è stata aggredita, su questo non ci può essere discussione, ma le responsabilità ricadono oltre che sull’aggressore Putin anche sulla NATO e sull’Europa. E ci sono anche responsabilità evidenti di Zelensky, revelatosi del tutto inadeguato. Una parte nella vicenda ha avuto anche il presidente democratico Biden, responsabile di una instabilità mondiale di cui noi vediamo oggi gli esiti estremi.
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