Si torna agli anni di piombo? O peggio?(qualche interrogativo su cui riflettere), di Fabrizio Thellung

I professionisti del caos e della violenza sono rientrati dalle “meritate” ferie e hanno incominciato a incendiare le piazze, le università, il Parlamento, ecc..,ecc… Presto sarà il turno delle scuole, dei trasporti, della sanità e così via; insomma la parola d’ordine, dalla Francia alla Spagna e all’Italia è: Blocchiamo tutto.
Tutti contro il “genocidio” perpetrato da Israele a Gaza. Ovviamente non una parola sui delitti atroci di Hamas, che hanno generato tutto ciò. Certamente è vero che la strada scelta dal governo di Netanyahu è degna di condanna a 360 gradi e inoltre non porterà affatto a eliminare il terrorismo, come affermano gli stessi generali israeliani, perché un’azione di guerra con aerei e carri armati non ha mai sconfitto la guerriglia, che anzi trae alimento anche dallo sdegno che le guerre suscitano nei popoli.
Ma qui io vorrei soffermarmi a considerare un altro aspetto drammatico della crisi che il mondo sta attraversando: la guerra in Ucraina, che è finita in secondo piano, anche se minaccia direttamente tutta l’Europa. Come mai non è partita una “Flotilla” per il Mar Nero o il Mar Caspio, quando Putin ha deciso di prendersi l’Ucraina con bombardamenti sulle città, stragi di civili e deportazione in Russia di migliaia di bambini? Si tace sul fatto che l’Ucraina ha avuto 110.000 morti e circa un milione di feriti, per la maggior parte civili (numeri verificati da organismi internazionali).
Tuttavia i professionisti del movimento pro-pal chiedono nientemeno che il disarmo dei Paesi occidentali, mentre Putin, in divisa militare, compiaciuto per la debolezza dell’ Europa dà il via alle manovre delle armate russe, anche con missili balistici che possono portare testate nucleari, provoca apertamente la Nato con ripetuti sconfinamenti dei suoi caccia nei Paesi confinanti, mette in crisi alcuni importanti aeroporti europei con attacchi informatici al fine evidente di saggiare il sistema difensivo dell’Occidente. Tutto ciò avviene con il sostegno di Cina, Iran e Corea del Nord, alle quali si è aggiunta di recente l’India, (nazioni, che come sappiamo, oltre ad avere un imponente riserva di armi nucleari, sono “sinonimo” di pace, di libertà e di giustizia) approfittando anche del disimpegno militare degli USA verso la Nato e l’Europa. Siamo così indifferenti di fronte al pericolo di una nuova guerra mondiale?
Forse ha ragione il Presidente Mattarella quando paragona questa fase storica al 1914: allora continuavano “i giri di valzer”, mentre le alleanze contrapposte si preparavano alla guerra, che sarebbe poi divenuta mondiale. Anche nel 1914 gli Usa si disinteressavano delle sorti europee, salvo poi essere costretti a ricredersi nel 1917.
La differenza sta nel fatto che oggi è stato creato un “diversivo” con la polveriera esplosa in Medio Oriente. Di quali appoggi ha sempre goduto Hamas? Direttamente di Iran, Yemen ecc.;
sostanzialmente anche di Russia e Cina. Viviamo inoltre da diversi anni in una situazione di crisi permanente o “permacrisis”.
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è iniziata il 22 febbraio 2022 (con il preambolo dell’annessione della Crimea nel 2014); Hamas ha compiuto la strage in Israele il 7 ottobre 2023: non dicono abbastanza queste date in successione? Non c’è alcun collegamento? Al momento attuale non esiste ovviamente alcuna prova certa che la Russia abbia attivato Hamas per suscitare la reazione di Israele e depistare l’opinione pubblica mondiale dall’invasione dell’Ucraina, ma i sospetti delle Segreterie di Stato e delle Cancellerie del mondo occidentale sono forti.
Chi c’è dietro a questa strategia? Come mai il movimento pro-pal è particolarmente attivo nei Paesi prima ricordati, mentre altrove, in Europa, in Gran Bretagna e negli Usa non è così vivace? Chi finanzia iniziative molto costose come quella della “Flotilla”?
Non sono domande retoriche, perché rimandano dritti agli anni ’70 quando, partendo dalle manifestazioni quasi a cadenza settimanale contro la guerra in Vietnam, si svilupparono in quegli anni, specialmente in Germania e Italia, movimenti o gruppi politici con finalità terroristiche ed eversive.
Oggi, dopo 50 anni, con l’apertura degli archivi della Stasi (la polizia politica onnipresente nella ex Germania Est), sappiamo che la RAF (il gruppo di estrema sinistra presente nella Germania Federale, autore di sequestri di personalità del mondo politico-economico, di uccisioni e delitti di varia natura) era proprio stata creata e finanziata dai servizi segreti della DDR. Ci è stato svelato anche che i Paesi dell’est Europa fornivano armi e finanziamenti all’ O.L.P. (Organizzazione liberazione Palestina). Da qui, poi, una parte delle armi veniva ceduta ai capi di organizzazioni politiche italiane di estrema sinistra: da Potere operaio a Proletari armati per il comunismo, fino alle Brigate Rosse. Ciò risulta dagli arsenali di armi trovati dopo il sequestro Moro in numerosi covi del terrorismo rosso in Italia.
L’intento dei Paesi del Patto di Varsavia, negli anni ’70, verificato attraverso importante documentazione storica, era chiarissimo: destabilizzare alcuni Paesi occidentali, in particolare l’Italia e la Germania Federale, per modificare gli accordi di Yalta (febbraio 1945), che avevano sancito le zone di competenza delle potenze alleate in procinto di vincere la 2° guerra mondiale.
Di fronte a tutto ciò quale clima politico si respira in Italia?

  • Renzi afferma: “Meloni metta la museruola ai suoi”. Ma questa esternazione dell’uomo della marchetta elettorale degli 80 euro si capisce: la sinistra non lo giudica più impresentabile e con il suo piccolo gruppetto di fedelissimi si è assicurato qualche posticino anche nel prossimo Parlamento e quindi deve compiacere i suoi nuovi amici.
    -In Consiglio Comunale a Genova il Consigliere Chiarotti del PD si rivolge alla Consigliera Bianchi di FDL con queste parole: “Vi abbiamo già appesi per i piedi una volta”. La Sindaca Salis minimizza, ha altro a cui pensare, deve prepararsi per il grande evento: una festa spettacolare per il suo compleanno organizzata allo storico Palazzo della Borsa di Genova con la partecipazione di attori, appaltatori comunali, sindacalisti, faccendieri, intellettuali (tutti rigorosamente ricchi e di sinistra),
    mentre il marito di costei, il regista Brizzi, riprende ogni dettaglio della festa per l’astro nascente della sinistra italiana.
    -Il ministro degli Esteri Tajani è definito dai 5 Stelle in Parlamento “Influencer prezzolato da Israele”.
    -Lo sciopero generale di 24 ore indetto da Cobas, Cub e da altre sigle minori pro-pal produce blocchi di autostrade, tangenziali, porti, devastazione della Stazione Centrale di Milano, oltre 60 feriti tra le forze dell’ordine…
    Intanto, alcuni giorni fa, la vedova del dissidente russo Navalny ha reso noto che le analisi su reperti biologici dei resti del marito, asportati clandestinamente dalla Russia, hanno accertato la morte per avvelenamento nella prigione in Siberia. Alla notizia i media hanno dato scarsissimo risalto. Del resto è ovvio: ai tempi dell’URSS di Stalin i dissidenti politici o semplicemente intere popolazioni di contadini non assimilabili al progetto folle del marxismo-leninismo venivano fatte sparire a centinaia di migliaia nei gulag della “meravigliosa città del Sole”. Perché indignarsi ora per così poco?
    Il futuro dell’Europa e forse del mondo si fa sempre più evidente e inquietante.