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Trump, l’America e la Democrazia violata, di Emilio Papa

L’assalto alla Casa Bianca, vale a dire  alla sede istituzionale del massimo organo rappresentativo della democrazia americana, si è svolto  nei modi conclusivi di una vera e propria rivoluzione: l’occupazione violenta della sede del potere da parte del popolo in rivolta.  Ma è stata cosa ben diversa da una rivoluzione vera e propria! Le motivazioni […]

Moncalieri, la luce dopo il buio Terminato lo screening Covid a studenti e personale della scuola media Nino Costa: 300 tamponi effettuati, nessun positivo, Assessore alla cultura

Nel giorno del ritorno a scuola per gli oltre 5.000 allievi delle scuole dell’infanzia, delle primarie e delle secondarie di primo grado di Moncalieri, gli Studenti, i Docenti ed il Personale ATA della scuola secondaria di primo grado (medie) “Nino Costa” di Moncalieri hanno potuto fare il tampone gratuitamente. Ciò nel primo giorno di rientro a […]

Torino punti a Expo 2035: un piano di rinascita per tornare centrale, di mini Giachino – Corriere.it

Il dibattito aperto da Paolo Verri sul Corriere è importante perché finalmente si passa dalla discussione sulle trame e sulle possibili candidature a quella molto importante dei programmi. La nostra Città si trova in una fase di passaggio molto complicata è difficile perché non sa più cosa è. Eppure la Città è stata amministrata per 23 anni […]

Il distanziamento fisico come premessa di quello verbale, di Mara Martellotta

In questo nuovo anno che è appena iniziato e che lascia aperti gli interrogativi legati ad una possibile ripresa post Covid, trovandoci ancora all’interno di un’epoca di pandemia, sorge spontaneo domandarsi le conseguenze che sta avendo il distanziamento imposto  da questa emergenza sanitaria. In origine fu introdotto dal governo il termine non appropriato di “distanziamento […]

La figlia del colonnello Gheddafi chiede aiuto, di Amedeo Pettenati

Certamente le cosiddette Primavere arabe, esattamente dieci anni fa,furono più cruente in Libia che in Oman, sultanato al confine con gliEmirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita e, a sud, con l’isola di Zanzibar, nella mite Tanzania. In Libia le proteste dei rivoltosi sonocominciate un anno dopo, ma i sospetti e la discriminazioni controsull’ex establishment continuano, come mi scrive la figlia diGheddafi, Aisha, profuga nel Sultanato dell’Oman. E’ una donnacompletamente sola, dopo l’assassinio del padre, del marito, di duefratelli e di un figlio, dimenticata dalla società civile libica,ormai alo stremo. Nella lettera per posta elettronica di fine luglio,Aisha Gheddafi denuncia, oltreché l’isolamento impostole dagli omani,il divieto di esprimere opinioni politiche che potrebbero influiresulla situazione belligerante del suo Paese. Spiata a vista da unmonitor, la donna è minacciata in continuazione di interrogatoripunitivi e di ritorsioni. Lei, figlia del secondo matrimonio delcolonnello, vorrebbe fuggire, in segreto, sotto mentite spoglie. Il suo è un grido d’aiuto lanciato, come una bottiglia con unmessaggio nel mare e, sinceramente, sono quasi sei mesi che ci pensoma non capisco come posso esserle utile. E perché ha contattatoproprio me? L’unica cosa che io sono in grado di fare è diffonderecoram populo il suo disagio. E, considerando che che il mio precedentearticolo si avvia alle 6mila visualizzazioni, il Pannunzio Magazine èun’ottima tribuna. Tutto cominciò con la cosiddetta Primavera libica, che compie diecianni in questo periodo, quando i ribelli misero sotto assedio Bengasie a febbraio arrivarono nella capitale, Tripoli, riportando alla menteil cinquecentesco Sacco di Roma. Il lungimirante padre di Aisha, ilcolonnello Gheddafi, che ora dopo i carteggi con la figlia, mi sta piùsimpatico, si difese con i denti con i pugni, anche per mezzo di raiddell’aviazione libica. Poi i pretoriani della sua corte, lo lasciaronosolo. In questo modo, dopo aver resistito psicologicamente alle accuseinfamanti, diffuse dalla radio Al Jazeera, fu catturato e brutalmentemartirizzato. E allora la mia simpatia si deve intenderenell’accezione di “patire con”, come nel greco antico. Certamente Gheddafi non era uno stinco di santo, ma un militarescaltro che si è sempre ispirato all’egiziano Gamal Nasser, secondopresidente dell’Egitto. Condivise con lui la frustrazione per lasconfitta da parte dell’esercito israeliano nella Guerra di SeiGiorni, altrimenti detta del Guerra del Kippur, combattuta in nome delpanarabismo, un’ideologia e un movimento politico che non può fare ameno dell’Islam, perché il suo obiettivo è sobillare le follemusulmane. Per quanto riguarda l’Italia, il colonnello l’ha sempreconsiderata un Paese amico. Soprattutto dopo il Lodo Moro, concordato dopo la strage di Fiumicino,quando i terroristi palestinesi uccisero trentaquattro persone personene ferirono altre quindici: era il 17 dicembre, il giorno in cui icattolici cominciano a celebrare la loro settimana santa. Questo pattodifensiva fortemente voluto da uno statista della levatura di AldoMoro che, proprio per questo suo carisma di prim’ordine, fu rapito eucciso dai terroristi della Brigate Rosse nel 1978. Gheddafi sapeva che in seguito a quell’accordo il governo italianoavrebbe garantito ai palestinesi, una sorta di lassez-faire riguardoallo scambio di armi ed esplosivi sul proprio territorio nazionale. Ein cambio gli arabo-palestinesi promettevano di non compiere mai piùattentati Italia. E’ così è stato finora: i patti, incrociamo le dita,sono stati, per fortuna, rispettati. A parte l’attentato sempre, il 27dicembre del 1985, giorno nel quale si commemora San Giovanni apostoloed evangelista, da parte di un gruppo estremista palestinese , cheassaltò l’aeroporto Roma Fiumicino . Quel giorno, contemporaneamente, venne colpito anche l’aeroporto diVienna: in totale i due attentati causarono diciannove morti e cento20feriti: in tredici persero la vita a Roma, settanta i feriti, mentre aVienna ci furono tre morti e quarantaquattro feriti. E scrivendo mivengono i brividi, nel ricordo della connessione perfetta deglistragisti di Parigi che partendo dal Bataclan, colpirono in altri seipunti della capitale francese. Le stragi portano ora la firmadell’Isis che come al solito, rivendica anche tutti gli altriattentati; basta che l’esaltato solitario, un “cane sciolto come dicel’Intelligence internazionale, gridi: ”Allah Akbar”, prima di compierel’attentato, spesso da kamikaze. Ma allora i tempi erano prematuri per lottare per il califfato e nel1985, la Libia non rivendicò l’attentato di Fiumicino. Si limitò atributare onore e gloria agli estremisti assassini: il lodo Morocominciava a scricchiolare. Da militare qual era, l’ammirazione delcolonnello libico per il comandante Nasser era infinita. Comel’egiziano, pure Gheddafi si ispirava a un socialismo egualitario che,però, non prevedeva la lotta di classe e l’abolizione della proprietàprivata. E tuttavia, attribuiva allo Stato il ruolo di pianificatorenei settori dell’economia e della giustizia. Senonché, Gheddafi,indubbiamente su ispirazione di Nasser, scrisse e diffuse presso ilsuo popolo il laico Libro Verde, una mirabile mescolanza di Islam elaicismo. L’assenza queste pagine di citazioni sacre confermerebbe ilsuo schietto laicismo. Eppure la costante riflessione sul Corano del sunnita Muammar Gheddafiè continuata a lungo, dando esiti originali. Va ricordato che ilricordato che il Corano contiene la Legge (Sharia) e di solito ilcolonnello l’ha anteposta alla sunna (i comportamenti del Profeta)come fondamento del vivere civile di un buon musulmano. Graniticarimane la sua avversione all’Occidente, identificato con gli StatiUniti e Israele: il suo appoggio quindi è andato ai terroristi del“Settembre nero palestinese” e dell’Ira irlandese. Decise di aumentaregli aiuti economici e strategici all’Ira, per contrastare il RegnoUnito, fino a quando il 21 dicembre 1988 fece esplodere un aereopasseggeri sopra la cittadina scozzese di Lockerbie, dove morirono2cento70 persone. Il suo esercito difese le acque libiche da qualsiasi intrusioneamericana, a suon di missili contro aerei statunitensi. Precorse,così, di vent’anni le azioni di Al-Qaeda, mettendo una bomba in unadiscoteca di Berlino Ovest, frequentata da militari statunitensi:morirono tre persone e 3cento29 furono ferite gravemente. Ma è lastrage di Lockerbie, la più efferata delle sue azioni: la più gravestrage di innocenti prima dell’11 settembre 2001. Poi il colonnello ha compiuto una virata politica, strategicamenteintelligente, dopo anni di embargo dell’Onu alla Libia: ormaimachiavellico protagonista politico delle relazioni internazionali,nonché profeta armato, dopo l’11 settembre 2001, mentre gliorientalisti accademici, come il grande Edward Said, eranodisorientati, Gheddafi pronunciò una clamorosa condanna Osama BinLaden e sulla sua cattura mise addirittura una taglia. Il leaderlibico divenne allora, paradossalmente, il simbolo della lotta alfondamentalismo islamico e collaborò con l’Intelligence statunitense.Abiurò il suo passato di fiancheggiatore del salafismo musulmano efornì preziose informazione alla CIA riguardo ad Al-Qaeda e ad altrigruppi terroristici. Last but not least; nel marzo 2012 le Fiamme Gialle sequestrano allafamiglia Gheddafi beni in Italia della famiglia Gheddafi per oltre unmiliardo di euro: quote Unicredit, per un valore di 611 milioni dieuro), il 2 per cento di Finmeccanica, l’1,5 per cento della Juventus(si ricordi che il colonnello aveva mandato suo figlio a giocare nelPerugia), quote Eni, per 410 milioni. E ora la povera figlia Aisharichiede il denaro sufficiente per farsi una nuova vita. TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DI AISHA GHEDDAFI Thank you  so much for your responds you are welcome I am Dr. Aisha Gaddafi the daughter of Col. Muammar Gaddafi, the murdered President of Libya. I am a widow  with 3 young […]

A favore di Matteo, di Tito Giraudo

Oggi mi sono accorto di aver acquisito un lettore, sono quindi 19 e di questo passo arriverò a 20 prima che finisca la pandemia, riprendo, confortato, a scrivere dopo una lunga pausa dovuta soprattutto al fatto che avevo poco da dire abbinato al niente da fare, mi ha immerso nel “scemi coma” natalizio, semplicemente perché […]

Miracolo nella 34a strada, di Lorenzo Simonini

Bentornati a un nuovo appuntamento con “Cinema Tips”, la rubrica che trovate esclusivamente qui, su Toscana Today. Nel corso di queste feste natalizie che purtroppo stiamo ancora vivendo con le dovute restrizioni, non possiamo non citare qualcosa di cinematograficamente a tema. E il mio consiglio va a un classico della filmografia natalizia, datato 1994: “Miracolo […]

La gentilezza migliora la vita, di Maria La Barbera

Per anni siamo stati convinti che il più forte sopravvive con più probabilità e facilità, come afferma la famosa teoria dell’Evoluzione di Darwin e a sostegno quella di Herbert Spencer  . Sicuramente in certi contesti, antichi e tribali perlopiù, dove l’uso della forza era necessario, questa concezione e metodica della conservazione sociale era plausibile, ma […]

“Soul”, regia di Pete Docter e Kemp Powers, di Lorenzo Simonini

Eccoci a un nuovo articolo per la rubrica “Cinema Tips”, consigli che potete leggere esclusivamente qui su Toscana Today. Questa volta il titolo di cui cercheremo di parlare, causa la pandemia in corso, non è (ancora) uscito nelle sale cinematografiche, ma solo sulla piattaforma di Disney+. A cosa mi riferisco? Al nuovo lungometraggio della Pixar […]

Firma per favore?, di Mara Antonaccio

È di qualche giorno fa la notizia che  alcuni infermieri di una Casa di Cura di Abano (Padova) si siano rifiutati di farsi inoculare il vaccino anti Covid della Pfizer; la querelle nasce dal fatto che l’azienda farmaceutica chieda a chi si sottopone alla vaccinazione, di sottoscrivere un consenso informato, che la esoneri da ogni […]