Eccoci a un nuovo articolo per la rubrica “Cinema Tips”, consigli che potete leggere esclusivamente qui su Toscana Today. Questa volta il titolo di cui cercheremo di parlare, causa la pandemia in corso, non è (ancora) uscito nelle sale cinematografiche, ma solo sulla piattaforma di Disney+. A cosa mi riferisco? Al nuovo lungometraggio della Pixar Animation Studios dal titolo “Soul”. Vi anticipo che al termine del film sia io che la mia famiglia siamo rimasti entusiasmati dalla visione che ha tutte le carte in regola per diventare, nel corso della storia, un caposaldo della cinematografia d’animazione. La bellezza di questo lavoro è talmente ricca che lo spazio di questa pagina non basterebbe, anche perché meriterebbe tanto approfondimento. Per cui si renderà necessario soffermarci su alcune questioni che brevemente possiamo trattare in questa sede. Innanzitutto le tematiche che tratta, le quali sono tante e soprattutto riescono a intrecciarsi con una straordinaria qualità e naturalezza. D’altro canto si parla della vita, terrena e non solo, ma ciò che di più colpisce è la dolcezza (e un pizzico di gioco che sa strappare qualche sorriso) con cui se ne tratta. Ecco che, guardando questo lungometraggio, ci si rende conto di quanto sia preziosa la vita, ma soprattutto di quanto sia indispensabile essere in grado di viverla e di goderla nel pieno della sua imprevedibilità. È proprio vero che la gioia della Vita sta nei momenti che non abbiamo programmato. Per quanto i nostri sogni siano precisi, la realizzazione della stessa si trova, invece, in ciò che ci fa sentire felici. Per quanto sia difficile dimenticare i dettagli brutti e difficili di un’esistenza, anche perché pure loro fanno parte della nostra vita terrena, lo sguardo del film vuole, invece, volgere verso un orizzonte importante, visto il nostro presente: la nostra esistenza non deve scivolarci addosso né deve essere forzatamente mirata verso un obiettivo, bensì è necessario cogliere quei momenti che la sappiano rendere indimenticabile e soprattutto valida per essere vissuta. Non mi soffermo a parlare né della qualità visiva e grafica del lungometraggio, né delle eventuali concezioni filosofiche che potrebbero presentarsi come concetti di partenza per la realizzazione del progetto. Tuttavia vorrei far capire ancora una volta come per realizzare un capolavoro simile sia necessario un lavoro lungo, paziente e di grande dedizione. Il lavoro della costruzione dei personaggi, che per la maggior parte sono anime o figure eteree, si è basata su idee religiose e culturali di chi ha effettivamente lavorato al progetto. Inoltre sono state inserite tecniche mai usate prima di disegno a tratto per rendere la caratterizzazione delle anime ancor più dettagliate. Infine grande lavoro è stato fatto anche sui personaggi umani, perlopiù di origini afroamericane, i cui dettagli, come il gioco di luce sulla loro pelle o le trame dei capelli, sono stati lavorati con una specifica attenzione. In sintesi un lungometraggio d’animazione a dir poco straordinario che merita una visione e, perché no, in futuro potrebbe anche questo esser fatto visionare in qualche aula scolastica.