Generazione Z: la fine del mondo ? di Pier Franco Quaglieni
La generazione Z è esplosa quest’anno nelle manifestazioni pro Pal. Ha riempito le piazze italiane e ha occupato le università, lasciandosi andare anche al vandalismo. E’ la generazione dei nati negli ultimi anni ‘90, quelli che invece del biberon hanno convissuto con i pc e gli Smartphone. A scuola- quando l’hanno frequentata – hanno scelto studi tecnici e scientifici, schifando quelli classici. Il Latino e il Greco sono supplizi arcaici e inutili. A scuola – va detto a loro parziale discolpa – hanno avuto professori più simili a profumieri o profughi, come diceva nei momenti di ironica sincerità il vecchio Bruno Segre. Professori imbevuti dei peggiori cascami settantottini, iscritti al Cobas della Scuola, sempre pronti a scioperare. Erano così distanti dalla funzione docente da parlare solo sempre sempre di salario. Non potevano capire cosa dovesse essere un professore e infatti hanno impersonificato i nuovi travet in jeans e giacca a vento. Fare una lezione degna di questo nome era un obiettivo impossibile. I loro allievi della generazione Z non sanno cosa sia una cravatta o un abito completo o anche solo una giacca o un paio di scarpe in pelle. Hanno una divisa h 24 fatta di vestiti a volte anche sbrindellati che loro considerano i migliori. Si presentano agli esami universitari scamiciati, come per altro, fanno tanti loro professori. Non leggono giornali, al massimo sfogliano “Il fatto“ e snobbano la Tv, anche se amano Crozza e la Litizzetto. Non leggono neppure libri e non sanno cosa sia una biblioteca o tentare di costituirne una personale.Non sanno neppure chi siano i grandi Classici. Di fronte ad un terzina dantesca si troverebbero in serio imbarazzo, anche potendo usufruire di note. Quando scrivono, i periodi formati di soggetto, verbo, complementi sono un retaggio del passato. La sintassi del periodo è cosa del tutto sconosciuta. Quando ascoltano altri che non siano i loro coetanei parlare, stentano a capire il senso del discorso. Se leggono un testo che non sia la cronaca di una partita di calcio, si arenano dopo poche righe. Tendono a dare del tu a tutti indiscriminatamente, non rispettano i titoli accademici degli altri, ritengono che uno sia uguale ad uno. Infatti sovente votano grillino. Vedono in Appendino la loro leader maxima. Vogliono ridurre o, meglio, annullare le disuguaglianze perché questo e’ l’unico modo che hanno per far carriera, demolendo quella degli altri. Da ambientalisti doc amano la decrescita felice delle città, vanno in bici e pretendono, quando sono in sella, la precedenza assoluta. Amano tantissimo anche i monopattini su cui vanno senza fare uso del casco. Ritengono la cultura un inutile retaggio del passato e vivono solo nel presente. Sono aridi, totalmente privi di ideali, forse anche abbastanza cinici. Il pc è come una protesi del loro cervello che, di norma, ha dimensioni minime. Stranamente del passato si ricordano solo del fascismo e credono che esso sia vivo e vegeto anche oggi. Lo combattono a colpi di slogan in cui confondono la Resistenza italiana con il 7 ottobre del massacro degli israeliani, sono totalmente privi di senso della storia, mancano di coordinate culturali, anche le più elementari. Se, per assurdo, dovessero ripetere ciò che fecero i partigiani , si rivelerebbero totalmente privi di coraggio . La Patria per loro è un’idea truffaldina. Sanno a memoria solo l’inizio dell’articolo 11 della Costituzione che recitano come una giaculatoria laica. Hanno invidia nei confronti di chi ha fatto una qualche carriera, disprezzano gli anziani verso cui manifestano un’evidente e cinica ingratitudine. Non amano visitare gli ammalati, anche se sono loro parenti. La religione per loro è un orpello del passato (al massimo sono filo islamici), non vanno neppure al cimitero a visitare i nonni della cui benevolenza pure hanno goduto in modo smisurato. L’inverno demografico è in prevalenza causa loro perché considerano il matrimonio qualcosa di arcaico, mentre vedono l’omosessualità una delle cose più naturali e vedono nella fluidità sessuale un diritto civile. Il loro femminismo è totale e assoluto almeno a parole. Poi nella vita privata ognuno si regolerà come vuole.
Questa generazione lascerà ai posteri le macerie di un nichilismo neppure consapevole che li ha resi vecchi prima ancora di invecchiare. Non pensano a mettere su famiglia, ma gigioneggiano con l’auto di papà, quando il monopattino non basta. Ovviamente non hanno mai pensato ad associarsi ad un‘associazione culturale che forse ritengono l’anticamera dell‘obitorio. In fondo non sanno neppure mangiare in modo adeguato. Sono quasi sempre vegani intransigenti e intolleranti e sono la causa inconsapevole del declassamento della cucina e dei ristoranti perché a loro piace solo il panino imbottito all’amerikana, ovviamente quello prediletto dal nuovo sindaco di New York. Hanno un‘idea della droga molto edulcorata ed a volte ricorrono ad essa per trovare delle emozioni. Cosa verrà fuori da questa generazione Z ? Forse la fine del mondo o almeno un secondo diluvio universale. Forse continuerà all’infinito il grigiore del nuovo millenio in attesa di una terza guerra mondiale. Le “magnifiche sorti e progressive“ sono con loro comunque davvero finite.


