E’ stata celebrata a Roma presso la Camera dei Deputati la giornata delle vittime del terrorismo, che coincide con la data del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, rapito ed assassinato dalle Br 44 anni fa. Il presidente della Camera Fico ha puntato il suo discorso sulle presunte ombre che ancora sopravvivrebbero nella lotta al terrorismo e sulle compromissioni di apparati dello Stato, facendo confusione e demagogia spicciola in un contesto istituzionale che andrebbe rispettato. La presidente del Senato Casellati, con ben altra sensibilità e cultura storica, ha toccato un tema quasi mai ricordato: gli opposti estremismi – l’espressione fu coniata da Spadolini – che hanno generato il terrorismo rosso e nero. L’aver incentrato la cerimonia solo su alcune vittime, tra le quali il commissario Luigi Calabresi che andava sicuramente ricordato a 50 anni dal suo assassinio, ed ovviamente Aldo Moro ,non coglie il senso di un ricordo che deve riguardare tutti, anche le vittime sconosciute e dimenticate come i carabinieri e i poliziotti uccisi. Perché far parlare il figlio Calabresi che ha ripetuto rancide banalità e non il figlio del giudice Francesco Coco? Cito solo un esempio. Certo Coco avrebbe fatto un discorso diverso da Calabresi, noto per il suo perdonismo. A mio modo di vedere, l’associazione vittime del terrorismo è oggi presieduta da persona non adatta al compito che fu di Maurizio Puddu e di Dante Notaristefano. E poi perché fare una manifestazione solo a Roma? La violenza eversiva di ogni colore politico va ricordata in tutte le città che furono teatro delle imprese eversive per iniziativa delle prefetture. Fa venire il voltastomaco pensare che alla cerimonia del 25 aprile di pochi giorni fa si è esibito un ex Lotta Continua, sventolando la bandiera della NATO. Stranezze davvero incomprensibili. Tra le prime cose che andrebbero ricordate sarebbe la responsabilità morale di chi appoggiò il terrorismo, quella zona grigia che non volle schierarsi ma in effetti fu complice di un clima di violenza. E poi andrebbero citati anche coloro che parlarono di “compagni che sbagliano“ e di “sedicenti brigate rosse“. Ai funerali dell’avvocato Emilio Papa a Torino che rischiò la pelle come difensore d’ufficio ricusato dai brigatisti che uccisero l’avvocato Fulvio Croce, non c’era nessuna presenza istituzionale o anche soltanto associativa. Ai funerali della Vedova di Carlo Casalegno ci sono state le assenze di persone che avrebbero avuto il dovere di esserci almeno per il ruolo che occupano o hanno occupato. Vogliamo ricordarlo che a manifestare solidarietà in piazza per Casalegno ferito a morte fummo in pochi e che molti operai e sindacalisti parlarono di lui come di un reazionario intollerabile? Ricordare il terrorismo significa ricordare una pagina non ancora storicizzabile perché gronda ancora sangue. Ma il dovere del ricordo dovrebbe essere corale, senza vippismi ingiustificabili. Quest’anno la cerimonia non mi è piaciuta. Lo dico apertis verbis. Il prossimo anno il Centro Pannunzio organizzerà una sua manifestazione come ha fatto tante volte in passato.
Articoli recenti
Categorie
Archivio
- Settembre 2024
- Agosto 2024
- Luglio 2024
- Giugno 2024
- Maggio 2024
- Aprile 2024
- Marzo 2024
- Febbraio 2024
- Gennaio 2024
- Dicembre 2023
- Novembre 2023
- Ottobre 2023
- Settembre 2023
- Agosto 2023
- Luglio 2023
- Giugno 2023
- Maggio 2023
- Aprile 2023
- Marzo 2023
- Febbraio 2023
- Gennaio 2023
- Dicembre 2022
- Novembre 2022
- Ottobre 2022
- Settembre 2022
- Agosto 2022
- Luglio 2022
- Giugno 2022
- Maggio 2022
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Settembre 2021
- Agosto 2021
- Luglio 2021
- Giugno 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Ottobre 2020
- Settembre 2020
- Agosto 2020
- Luglio 2020
- Giugno 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Gennaio 2020
Contatti
Centro Pannunzio
Associazione culturale libera fondata a Torino nel 1968
Via Maria Vittoria, 35 H
10123 Torino (TO)
Tel 011 8123023
redazione@pannunziomagazine.it
www.centropannunzio.it