Il salto quantistico culturale è alle porte, di Mary Attento
Dominata dall’intelligenza artificiale, la prossima rivoluzione digitale ci trascina dentro un nuovo ecosistema cognitivo: non solo cambia la tecnologia, ma riscrive mente, società e democrazia e «ci porta a una nuova conoscenza della Terra». Lo afferma Derrick de Kerchkove nel suo libro “L’uomo quantistico” – in libreria da settembre per i tipi di Rai Libri – in cui esplora l’incontro tra intelligenza umana e artificiale in un salto culturale che dobbiamo comprendere per affrontare ciò che ci attende. L’uomo quantistico, in realtà, ci guida dentro il futuro che stiamo già vivendo, anzi siamo nell’Anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica (IYQ) e il futuro richiede un modo di trattare e sintetizzare l’informazione che è sempre più complessa e sempre più numerosa: sono trilioni e trilioni di dati da gestire e attualmente anche la macchina più avanzata non basta. Questa rivoluzione si compirà solo con lo sviluppo definitivo del “Quantum Computer”, spiega Derraick, il bot personale del sociologo di fama internazionale, esperto di cultura digitale e allievo di Marshall Mcluhan. In questa conversazione continua tra mente biologica e intelligenza artificiale «la figura dell’autore si sdoppia, si moltiplica e si divide, si riscrive attraverso Derraick, che è al contempo alter ego, sparring partner e coscienza parallela» annota nella Postfazione il saggista ed editore Andrea Colamedici, che rimarca: «Derrick de Kerckhove ci ha chiesto in queste pagine di osservare il modo in cui l’antico codice fondativo dell’Occidente – l’alfabeto, la linearità, il soggetto isolato – è stato lentamente rimpiazzato da un nuovo sistema operativo: il codice digitale con i suoi ambienti immersivi, le sue relazioni reticolari e le sue coscienze distribuite. Non è un cambio di medium: è un cambio di mondo. E questo libro non lo ha raccontato da spettatore ma lo ha incarnato, rendendo esplicita l’intima complicità tra pensiero umano e intelligenza artificiale, tra memoria personale e capitale cognitivo digitale, tra autore e doppi algoritmici».
Quella di de Kerckhove è quindi, a guardarla bene, un’intelligenza umana generativa, per cui è necessaria una collaborazione creativa, all’insegna della fisica quantistica e del quantum computing, che permetta la connessione tra umano e non umano, tra uomini, sistemi informatici e pianeta. Un salto quantistico culturale che è già alle porte e al quale occorre giungere preparati e consapevoli, come anticipa nel Prologo l’autore, che ha oltre mezzo secolo di studi alle spalle: «Il libro che state leggendo rappresenta un primo esperimento in questa direzione, un tentativo di incarnare nella pratica i principi teorici del capitale cognitivo digitale, esplorati in questi dieci capitoli».
Lo conferma nella Prefazione “gentile e ponderata” Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la Privacy: «Il libro ci suggerisce che siamo spettatori viventi e in presa diretta di un’autentica rivoluzione, di una transizione epocale e repentina, e ci invita ad assumerci le nostre responsabilità, innanzitutto, facendo lo sforzo di capire quello che sta accadendo. Questo è un libro per lettori coraggiosi, che alla semplicità preferiscono la conoscenza e alla superficie la profondità».
Derrick de Kerckhove
L’uomo quantistico
RaiLibri, pp. 400 € 22,00



