La prospettiva delineata dalla nuova sindaca di Genova Silvia Salis

Dopo anni di attesa, di progetti, di dibattiti infiniti sembrava che finalmente la Liguria fosse avviata a risolvere in qualche modo il problema delle gravi carenze strutturali e delle vie di comunicazione, accumulate in decenni di inazione su questi temi delle giunte di sinistra, che hanno governato la regione e Genova dagli anni ’70 fino al 2015 e che hanno determinato una grave regressione delle attività portuali e industriali.
Le vittorie elettorali del centro-destra alle elezioni regionali del 2015 e quella di Marco Bucci, sindaco di Genova dal 2017, sembrava che finalmente riuscissero a realizzare i progetti del terzo valico (linea ferroviaria) e gronda autostradale, giacenti dagli anni ’80, che permetterebbero di decongestionare il traffico privato e soprattutto commerciale da e per la Pianura Padana e collegare il porto di Genova con il nord Europa.
In effetti i lavori del terzo valico, che prevedono 37 km di gallerie su un percorso di 53 Km fino a Tortona, sono partiti in maniera piuttosto spedita negli anni scorsi e avrebbero dovuto concludersi entro il 2026, burocrazia permettendo, ma già la “squadra” politica che affianca e guida la nuova giunta Salis, ha fatto sapere che intende modificare e ridurre il progetto esecutivo e quindi ci saranno nuovi intoppi.
Ricordo solo per chi lo avesse dimenticato che gli attuali due valichi ferroviari dell’Appennino sono ancora quello voluto da Cavour nel 1850 per collegare Genova a Torino e quello costruito nel 1889 per un collegamento più rapido con Milano.

Ma ancora più grave risulta l’ostracismo della nuova maggioranza di sinistra al Comune di Genova verso la costruzione della gronda autostradale. Il progetto, svariate volte modificato, risale agli anni ’80 e prevede un collegamento a nord di Genova tra l’autostrada A/7 (riviera di levante) e la A/10 (riviera di ponente) in modo da evitare l’attuale strozzatura sul capoluogo. Già in quegli anni i Verdi e gruppi vari di sinistra avevano fatto ricorso al TAR, che ovviamente aveva dato loro ragione: è meglio stare in coda per ore, piuttosto che affrontare la costruzione di una sorta di tangenziale, per altro quasi tutta in galleria! Successivamente negli anni novanta il Consiglio di Stato annullò la sentenza del TAR. Vennero fatti poi innumerevoli studi sul rapporto tra costi e benefici (tutti nettamente a favore di questi ultimi), quindi un’infinità di dibattiti pubblici, ecc. ecc. Quando sembrava che l’inizio dei lavori fosse imminente (nel frattempo erano passati altri vent’anni), ecco che la nuova Sindaca di Genova, Silvia Salis, dichiara che in Liguria arrivano anche troppi turisti e quindi non vi è nessuna necessità di costruire la gronda autostradale!
La signora Salis, moglie del regista (rigorosamente di sinistra) Fausto Brizzi, ha vissuto gran parte della sua vita tra Roma e Montecarlo ed è stata paracadutata a Genova dal PD solo in occasione delle elezioni del 2025 e non ha evidentemente nessuna cognizione delle necessità strutturali del territorio, altrimenti saprebbe almeno che il tratto autostradale A/7 tra Serravalle Scrivia e Genova
è ancora la vecchia “camionale” costruita quasi cent’anni fa dal governo Mussolini per evitare che i borghi appenninici fossero attraversati da traffico intenso. Oggi, quel lungo serpente di circa 50 Km, tra tornanti e curve insidiosissime è rimasto così come era, ed è percorso ogni giorno da migliaia di Tir, di auto, di pullman diretti verso il porto o verso le direttrici a sud di Genova e la rendono una delle strade più pericolose d’Europa.
Infine, la giunta costituita da PD, M5S e AVS, ha deciso di bloccare i lavori già avviati da mesi per la costruzione della Sky-line, una linea sopraelevata di metropolitana che dovrebbe collegare la Val Bisagno, con i popolosissimi quartieri di Marassi e Molassana, alla stazione di Brignole e che faciliterebbe gli spostamenti di migliaia di genovesi, quotidianamente alle prese con traffico congestionato e difficoltà di parcheggio. La motivazione: si deve demolire una scuola fatiscente, costruita senza alcun criterio negli anni’70, quasi sulla sponda del torrente Bisagno, ma per la sinistra ciò è inconcepibile. Quindi, cittadini genovesi, state in coda in auto o prendete autobus affollatissimi che impiegano mediamente un’ora per percorrere 8 Km.
Il regista Fausto Brizzi intervistato alcuni giorni orsono dal “Corriere della sera” ha così replicato a chi metteva in dubbio che sua moglie possedesse le conoscenze adeguate per svolgere un ruolo così delicato, come richiede fare il sindaco di Genova: “Silvia impara tutto molto presto”. Ecco, su questa speranza devono fare affidamento i genovesi, oltre che sul fatto che il padre della Salis era un comunista tutto di un pezzo, rimasto tale anche dopo il crollo del muro di Berlino, come ricorda con orgoglio la nuova prima cittadina
Ora, considerati anche i soggetti che faranno parte della squadra che affiancheranno la Salis nel governo della città, i genovesi farebbero bene a dedicarsi all’allevamento di muli, che presto diventeranno essenziali per trasportare la merce oltre Appennino in modo più rapido e sicuro!