Tucidide, il grande storico che rivoluzionò la storiografia antica e rappresentò un modello anche per tutti gli storici successivi, nella sua storia delle guerre del Peloponneso descriverà con il realismo del testimone la peste che flagellò Atene. Non vide la peste come una maledizione divina, né come una conseguenza dell’avvelenamento dei pozzi da parte dei Peloponnesiaci, ma come un qualcosa di imprevisto che sconvolse all’improvviso il quadro storico. L’ imprevedibile della storia che Machiavelli definì Fortuna e che rappresenta una variabile i dipendente che sconvolge ogni umano progetto. Tucidide pensava che, malgrado il fluire della storia, l’umanità nella sua essenza non cambiasse mai. Un’affermazione, una filosofia della storia, che nega il possibile miglioramento dell’uomo nel corso dei secoli e nega anche il magistero della storia che potrebbe migliorare gli uomini. Tucidide toccò un problema fondamentale: la possibile ripetibilità della storia, visto che l’uomo nella sua sostanza resta sempre lo stesso. Una visione totalmente laica che nega valore anche agli insegnamenti morali e religiosi. Tucidide mette in evidenza l’egoismo umano aggravato dall’ epidemia che incrina o addirittura annulla i rapporti umani.
Gli apocalittici dei nostri tempi pensavano alla crisi mondiale legata al clima come Greta pronosticava solo l’anno scorso con presunzione e arroganza. Altri pensavano alla guerra nucleare. Invece la crisi è arrivata dalla Cina e dai pipistrelli , sconvolgendo tutti i pronostici delle varie Cassandre.
Ho letto sui giornali che una professoressa ligure fino a poco tempo fa si prostituiva con grande successo. I Carabinieri di Alassio hanno posto fine a quel commercio. Aver rapporti con una prostituita in tempi di pandemia diventa una cosa che il buon senso dovrebbe sconsigliare. Persino un bacio può essere pericoloso. Invece Tucidide ci racconta che molti ateniesi nel pieno della pandemia cercassero in modo voluttuoso e spericolato il piacere sessuale. Tucidide non parla di religiosità nei confronti degli dei che pure lo storico non ritiene responsabili della pandemia. Anche oggi sembra che, in una società scristianizzata in cui aborti e matrimoni omosessuali sono all’ordine del giorno , la fede religiosa non sia tra le protagoniste di una crisi così drammatica. Oggi prevale la scienza, anche se molti scienziati sono penosi e poco seri. L’unica preoccupazione per molti è quella di salvare la pelle. La Chiesa stessa appare oggi un po’ disinteressata a dare conforto a chi soffre questa tragedia paragonabile alle guerre mondiali.
Sembra incredibile, ma è proprio così. Addirittura un vescovo sospende le Messe festive.
La pandemia oggi rivela lo sconvolgimento sociale, anche provocato da una classe politica inadeguata e arrogante. Nei momenti drammatici quasi mai c’è una guida politica adeguata. Così accadeva anche nell’Atene di Tucidide. La storia non si ripete mai, ma certo l’uomo cambia molto poco. Forse non è vero che sia immutabile, ma c’è un fondo di verità nell’immutabilità dell’uomo. Certo gli uomini che pensano al sesso spericolato durante le pandemie devono far riflettere. Forse è anche un modo di morire, cercando il piacere della piccola morte, sperando di esorcizzare quella grande che ci terrorizza.
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