Torino, 11 giugno – Un tuffo autentico nella Torino degli anni Cinquanta, tra swing, ironia e poesia: è quello che hanno vissuto i presenti all’Osteria Rabezzana, dove Tiberio Ferracane e Massimo Peiretti hanno riportato in vita l’anima musicale di Fred Buscaglione, l’indimenticato chansonnier torinese che “sognava l’America”. Con lo spettacolo intitolato “Fred Buscaglione: il torinese che sognava l’America”, il duo ha costruito un percorso narrativo e musicale immersivo, capace di evocare la magia delle notti jazzate di via Po e i locali fumosi dove Buscaglione conquistava il pubblico con brani divenuti cult come “Che bambola!”, “Guarda che luna” e “Teresa non sparare”.

“Buscaglione era un’anomalia elegante,” racconta Tiberio Ferracane, “uno che veniva dal conservatorio ma sognava le atmosfere dei locali di Harlem. Torino gli stava stretta, ma era anche la sua tana, la sua notte. Cantare le sue canzoni oggi significa tornare in una città che viveva tra nebbia, balere e sogni americani”.

Ferracane, con la sua voce calda e teatrale, ha dato corpo e anima a ogni canzone, tra ironia e struggimento, accompagnato con grande complicità da Peiretti al pianoforte, già protagonista di molte operazioni di riscoperta musicale.

“Il bello di Fred,” aggiunge Massimo Peiretti, “è che riusciva a far convivere swing, cabaret e malinconia. Nelle sue note c’è l’eco di una Torino in bianco e nero, fatta di eleganza sdrucita e grandi speranze. Il nostro è un omaggio affettuoso, un modo per farlo ascoltare anche a chi non l’ha mai incontrato.”

La serata ha registrato grande partecipazione e coinvolgimento del pubblico, che ha seguito con entusiasmo il viaggio musicale tra i racconti e le canzoni di un’Italia che non smette di far battere il cuore.

Tra sorrisi e nostalgia, si è chiusa la serata con una promessa: che quelle atmosfere possano tornare a risuonare ancora sotto le luci morbide di Rabezzana.