Eccoci a un nuovo appuntamento con “Cinema Tips”, la rubrica che trovate soltanto qui su Toscana Today e Pannunzio Magazine. Questa settimana torniamo a parlare di cinema italiano e lo facciamo con una pellicola che affronta una serie di tematiche molto importanti, sempre attuali e particolarmente delicate. Il film di cui parlo è “Mio fratello rincorre i dinosauri”.

Film uscito a Settembre dello scorso anno, è tratto dal romanzo omonimo di Giacomo Mazzariol. La regia è a cura di Stefano Cipani e nel cast sono presenti Alessandro Gassmann, Isabella Ragonese e Rossy De Palma.

Il film cerca di affrontare la questione riguardante la Sindrome di Down e lo fa prendendo il punto di vista di una famiglia numerosa e nello specifico di uno dei fratelli a cui il protagonista si lega. La tematica è molto delicata proprio perché viene posta la prospettiva di un giovane che nel crescere non dà più la dovuta considerazione a quel fratello affetto da Sindrome di Down che invece meriterebbe attenzione e, anzi, dovrebbe essere un punto di riferimento nella propria vita. I due bambini, però, crescono e il fratello normodotato si ritrova nella tempesta del periodo adolescenziale e questo comporta una separazione prima interiore e poi reale con quel fratello visto in maniera così “diversa”, quasi come se fosse un “peso”. E quando questo ragazzo si accorge che proprio omettendo la presenza di questo fratello affetto da Sindrome di Down finisce per perdere tutto ciò a cui era più legato, tra cui la stima della famiglia e l’amore di una ragazza, ecco che allora, commettendo quegli sbagli, egli si accorge di quanta importanza quel fratello ha in realtà per la sua esistenza.

Come giustamente dicono i genitori del bambino, quando un giorno essi non ci saranno più, saranno le sorelle e il fratello a doversene occupare. E se da una parte le sorelle sono già responsabilizzate, dall’altra il sogno iniziale di un bambino che vedeva in quel piccolo fratello un supereroe, o meglio riteneva che quella diversità potesse conferirgli dei poteri particolari, finisce per infrangersi proprio quando la paura dei genitori che invecchiano si fa piano piano largo e lui vuole desiderare di essere sempre più indipendente, magari prendendo anche scelte affrettate e frequentando persone non idonee per la sua realtà.

La riscoperta di quel legame fraterno, quindi più forte rispetto a molto altro, permette al fanciullo di pensare alle proprie priorità e gli consente di maturare e di avere una marcia in più per affrontare la vita che verrà, specialmente perché quel fratello visto così diversamente in realtà è un meraviglioso valore aggiunto che colora l’esistenza, grazie alla sua straordinaria capacità di vedere il mondo da una prospettiva completamente sconosciuta a noi, piena di innocenza, gioia e serenità.Non dobbiamo aver timore di accudire un bambino affetto da Sindrome di Down, anzi. La speranza è che lo Stato e il Governo italiano possa comprendere ancor di più, specie sotto questa difficile quarantena, l’importanza di dare spazio a queste realtà nelle proprie decisioni