L’altra sera ho visto al cinema Ambrosio di Torino, un film  bellissimo, a metà strada tra un docufilm  ed una storia drammatico/sentimental/sociale.

Era l’anteprima nazionale di  “Monte Verità “, di Stefan Jager, la storia vera di una Comunità mistico filosofica, scientifica, panreligiosa realmente esistita  che sorse ai primi del ‘900 ,sulle alture di Ascona, basata su principi della ricerca del proprio io, avversata però da Freud. Frequentata dall’alta borghesia svizzera, austriaca, tedesca e da noti intellettuali dell’epoca tra cui Hermann Hesse, Gustav Jung, Erich Maria Remarque, Kafka, Isadora Duncan. Costumi bellissimi, fotografia ispirata ai preraffaelliti ma non voluta, una mia impressione e comunicata al Regista presente in sala… Più volte nei bagni di una delle protagoniste, mi è apparsa l’immagine inquietante di  Ophelia, la fanciulla  raffigurata dal pittore preraffaellita, Jonn Everest Millais. Il film è una produzione svizzero, austriaco, tedesca, la partecipazione della Piemonte Film Commition, è dovuta al fatto che gran parte delle scene sono  state girate a Cannobbio. Monte Verità, il cui vero nome, è Monescia, un’altura di Ascona, non ha più la connotazione  boèmien  con le casupole in legno su un terreno comprato da Henri Oedennkoven, figlio  di un magnate olandese ai primi del ‘900 .Adesso è una villa razionalista in stile Bauhaus fatta costruire  da Eduard von der Heyolt, il barone Banchiere austriaco.

Esperienze più o meno simili, anche  se totalmente pubbliche come bagni di sole seminudi, docce immersive nella natura grandi passeggiate nei boschi vennero sperimentate anche da noi nelle colonie elioterapiche e sanatori  durante gli anni ’30. Un effetti Monte Verità aveva una doppia funzione, dare ristoro  ad intellettuali stressati dalla città ma anche curare lievi malattie polmonari e l’asma, come  per la protagonista del film.

Un’esperienza che verrà esportata in Brasile nel 1920 quando due dei fondatori emigrano per non più ritornare in Europa .

Dopo molti anni il Canton Ticino acquistò  l’intero complesso per trasformarlo in luogo di  cultura e natura  a godimento di tutti ,con mostre di foto e quadri per ricordare quella stagione straordinaria .Un assaggio di questa esperienza immersiva nel verde, in una sola giornata guidati  da guru della natura, avverrà domenica 9 luglio nel grande parco del Castello di  Miradolo, dove una visionaria imprenditrice, Maria Luisa Cosso, al pari  di Henry Oedenkonen prima e del Barone Eduard von der Heliolt dopo, ha trasformato un castello fatiscente, anche se ricco di storia, in una realtà educativa culturale  di grande attrattiva .Passato ,presente, Eden perduto, cultura e natura a Monte  Verità ad  Ascona e a Miradolo a pochi km da Torino.