Vacanze romane. Seconda puntata, di Ilaria Rizzinelli
La mattina di martedì 19 agosto 2025 il sole sorgeva splendente su un nuovo giorno del nostro viaggio nella Città Eterna. In tasca avevamo ancora la monetina da gettare nella Fontana di Trevi: missione che si era rivelata più ardua del previsto. Mentre progettavamo – non troppo scherzosamente – di lanciarla, come improbabili giocatori di baseball, direttamente dalla piazza nell’acqua zampillante sotto la statua di Oceano, ci preparavamo ad affrontare l’escursione programmata: Colosseo e Fori (biglietto gratis per docenti e minorenni). Per visitare questi complessi monumentali è consigliabile prenotare i biglietti con largo anticipo. E, comunque, anche con i biglietti in borsa bisogna prevedere almeno mezz’ora di coda sotto il sole. Ma non pensate di annoiarvi nell’attesa: dei cortesissimi venditori abusivi vi allieteranno, proponendovi ripetutamente bottigliette di acqua fresca chiamandola “uoter”. Ahinoi, pare, tuttavia, che si tratti di una truffa: in base alle indagini delle forze dell’ordine, le bottigliette non sono nemmeno sigillate, sebbene vengano proposte al modico prezzo di 5 euro l’una. Qui è il caso di aprire una parentesi: quando ci si trova per strada in attesa di accedere a qualsiasi monumento romano, arriverà sempre un gentile impostore pronto ad aiutare noi spauriti turisti. In maniere tutte diverse e creative, con un autentico spirito di iniziativa e imprenditorialità, oltretutto. Davanti all’anfiteatro Flavio, vi attenderanno chiare fresche e dolci “uoter”, di fronte al Pantheon, invece, troverete un filantropo che vi proporrà in un perfetto inglese l’acquisto dei biglietti d’ingresso tramite il suo smartphone. Pensate che gentile! Roba da far rimpiangere i gladiatori, che, come le panchine, sono stati eliminati per questioni di decoro urbano. Meno male che almeno i gondolieri si sono salvati da questa epurazione.
Comunque, una volta sopravvissuti alla fila del Colosseo con borracce quasi svuotate, cappelli appiccicati in testa, ombrellini parasole e creme solari spalmate sul naso, lo spettacolo del sito archeologico, malgrado lo spoglio subito nei secoli, fa dimenticare tutte le sofferenze. La vista sull’Arco di Costantino, poi, è impagabile. Terminata la lunga visita al Colosseo ci si dirige ai Fori. Ma fate attenzione a non sbagliare strada. Come raccomandava già la storica guida rossa Baedeker, molto amata dalla protagonista di Camera con vista, non seguite le indicazioni per la chiesa di San Bonaventura. Mantenete la destra, dove, ovviamente, c’è una fila chilometrica. La Via San Bonaventura porta, infatti, al colle Palatino, da cui si può godere di una impareggiabile vista mozzafiato sulla Capitale. Ma non porta al Foro Romano-Palatino, che ospita le rovine del centro politico e amministrativo dei latini. Una curiosità: la curia, dove si riuniva il Senato romano, è uno spoglio edificio di mattoni alto 21 metri con il tetto a spiovente, tre grandi finestre ad arco e un portale. Perciò, tra templi e basiliche, la Curia Iulia è sì monumentale per le dimensioni, ma non certo per le decorazioni. Molto lontana dall’immaginario cinematografico dei film ambientati nell’Antica Roma.