Elena ed Alda Croce, due Donne unite non solo come sorelle ma per il fatto di essere entrambe ambientaliste in anni, gli anni 50, anni in cui non esisteva neanche questo termine.  Erano una complementare dell’altra, Elena più istituzionale, Alda più pasionaria. Entrambe pensarono di creare un ‘Associazione, parlandone a Giorgio Bassani, e che basandosi sull’ art. 9 della Costituzione, ponesse l’accento alla salvaguardia, tutela e valorizzazione dei Beni culturali ed ambientali dell’Italia. La chiamarono Italia Nostra ed Elena entrò subito nel Direttivo.  La sua battaglia più importante, portata avanti poi alla fine degli anni ’80 da Giuseppe Jannello, mio grande amico e mio omologo come Presidente della sezione di Napoli, fu il Mostro di Fuenti. Un mega complesso  di 34.000 mc sulla roccia di Vietri sul Mare, sulla costiera amalfitana. Doveva diventare un hotel extra lusso, tutte le camere e le sale affacciate sul mare, secondo gli intenti del suo proprietario e progettista, Orfeo Mazzitelli. Già eroe della Regia Aeronautica Militare, nella seconda guerra mondiale, si dedicò negli anni 60 all’edilizia, genio del volo, non altrettanto nel progettare e nel costruire. Ci fu un lungo braccio di ferro tra lo stesso, le sorelle Croce, Jannello, Bassani. Io giovanissima ne fui testimone nella sede del Consiglio Nazionale a Roma, quando a suon di carte bollate, ricorsi e controricorsi si andò avanti sino al 1999 con la quasi totale demolizione che si concluse nel 2004 e che Elena non ebbe la sorte di  vedere come sua vittoria, spegnendosi nel 1991.La battaglia quindi fu portata avanti da Alda che  mise tutto il suo impegno nel direttivo di Italia Nostra, per salvaguardare soprattutto il centro storico di Napoli. Costituì insieme a Jannello ed altri intellettuali, un Comitato ad hoc,  teso a recuperare dalla fatiscenza od addirittura manomissioni, chiese, edifici storici come quelli in via Tribunali.  La sua figura veniva sovente ricordata dai vari Presidenti di Italia Nostra, ed anche sofferente e da casa, adesso si direbbe in remoto, seguiva le battaglie dell’Associazione, che lei la sorella Elena, Giorgio Bassani, Umberto Zanotti Bianchi, Desidero Pasolini dall’Onda, contribuirono a far nascere nel 1955.