La Regione Campania, ai cui vertici stazionano testarelle geniali, ha previsto che le scuole possano chiudere per festeggiare la fine del Ramadan.
Questi cervelli prelibati – ma quant’è buona la testarella d’abbacchio campano! – sono sicuri che in Arabia saudita, Oman, Iran, Iraq, Egitto, Marocco, Tunisia, Algeria, Libia, Ciad, Senegal, Pakistan, Afghanistan, Balgladesh, Emirati arabi e quant’altri Paesi a maggioranza islamica
vi saranno giornate di festa per Ognissanti, Immacolata concezione, Natale, Santo Stefano, Pasqua, Pasquetta.
Per il 15 agosto, festa dell’Assunta, digiuno e chiusura totale nei Paesi islamici anche dei mercati, dei centri massaggi, dei giornalisti e dei benzinai.
I vertici neurologicamente avanzati della Campania, appurata nel corso del creativo sonno fase rem la civiltà della reciprocità, stanno studiando nuove chiusure scolastiche per le ricorrenze induiste, scintoiste, buddiste.
Il governatore Vincenzo De Luca, uomo corto, pardon colto, dall’alto della sua Weltanschauung multiculturalista, sta prendendo in considerazione una chiusura scolastica per la massima festività della chiesa antropofagica, denominata Giorno della Sacra Abbuffata Gesuitica, che cade il 10 aprile.
De Luca, essendo corto, pardon, colto, prende spunto da Voltaire che nel sapido “Candide” cita la tribù sudamericana degli Orecchioni, cannibali leggendari per le magnate abbondantissime di gesuiti bolliti o arrostiti.
Ovviamente, anche gli Orecchioni, ligi al patto di reciprocità, rispetteranno le festività cattoliche, evitando, peraltro, di addentare polpacci umani, ad esempio, il venerdì.
Mi chiedo, però, quanti peccati mortali abbiano commesso i cittadini della Campania per venir così umiliati e puniti dal compagno Vincenzo De Luca.