Rivivono, nei Sonetti fosforescenti di Silvio Aman (Puntoacapo Editrice 2022), certe atmosfere fluttuanti, popolate da presenze indefinite, vaporose e inafferrabili, che hanno caratterizzato il tardo simbolismo francese estenuatosi infine, non senza una sua gloria, nel Parnasse. Il ricorso alla sinestesia è anche qui di casa, fin dal titolo della prima sezione: Sguardi in ascolto. Fragranze, profumi, farfalle, giardini, una rassegna di figure femminili enigmatiche e per così dire nascoste nelle pieghe stesse della prosodia, «qualcosa di felice e di fatale / che in lacrime incomprese poi c’induca / a disperata commozione». Le nove brevi e brevissime parti di cui si compone il volume variano dunque il tema della presenza virtuale, sì, ma non illusoria, non sognata, poiché sussistente nell’inframondo della parola poetica che la evoca: uno Sguardo senza volto, come recita il titolo di un sonetto, con «soltanto dentro l’aria il suo sorriso», alla maniera del gatto del Cheshire che in Alice nel paese delle Meraviglie svaniva accoccolato su un ramo, rimanendo visibile, per l’appunto, solo il suo enigmatico sorriso… Se dessimo del tu alla poesia di Aman, utilizzeremmo io credo a ragion veduta questo suo verso: «sei un’ombra di freddezza incandescente». L’ossimoro vi calza alla perfezione: freddezza dei protagonisti, incandescenza della parola che li fa muovere sotto i nostri occhi incuriositi e a un tempo frustrati dal fascino di simili presenze. Lucenti, delicate e tuttavia destinate a sottrarsi in modo ineluttabile alla presa della ragione catalogatrice e interpretante. Perfino in uno dei testi più “espliciti”, Nel parlare con lei, il poeta riesce a deviare l’obiettivo in un susseguirsi di metafore per poi concludere, fra il rassegnato e lo stupito, «vado e non so da dove sgorghi il bello», forse il miglior verso di questa raccolta. Con efficacia Giancarlo Pontiggia definisce in quarta di copertina il sonetto, com’è concepito da Aman, «severo nella sua impareggiabile svagatezza». Il lessico del nostro autore non disdegna il termine aulico, raro, intarsia neologismi e un uso a volte bizzarro di alcune forme verbali, ma il suo linguaggio risulta comunque fresco, limpido, nonché palesemente ironico. L’allusione vi regna sovrana: la cogli e non la cogli, poiché il gusto di occultare prevale su quello di mostrare. In questo gioco di specchi compaiono, con frequenza imprevedibile, versi più brevi dell’endecasillabo – di solito settenari –, talvolta anche più di uno nel medesimo sonetto. Si tratta di scalfitture nell’isometria dell’insieme che ne ricavano ulteriori succhi, strizzando l’occhio al lettore avvertito e capace di comprendere come tutto ciò non sia casuale, trovandosi infatti nel bel mezzo di un’officina lirica raffinata e inappuntabile. Proprio come ognuna delle presenze femminili di cui s’è detto, l’Inaccessibile non è qui fonte di gioia né di tristezza: anzi, chi legge rinuncia presto e di buon grado ad entrambe, forse «per colpa dei pensieri divaganti, / del loro mai finito immaginare». Del resto, il mondo inanimato vanta sempre l’ultima parola in questi cinquantadue sonetti, le «[…] cose definite e senza vita» (di cui fan parte altresì le esperienze passate) dettano legge nel piccolo, aureo tesoro che di strofa in strofa si svela e poi torna a velarsi, croce e delizia per chi lo deliba.
Articoli recenti
Categorie
Archivio
- Gennaio 2025
- Dicembre 2024
- Novembre 2024
- Ottobre 2024
- Settembre 2024
- Agosto 2024
- Luglio 2024
- Giugno 2024
- Maggio 2024
- Aprile 2024
- Marzo 2024
- Febbraio 2024
- Gennaio 2024
- Dicembre 2023
- Novembre 2023
- Ottobre 2023
- Settembre 2023
- Agosto 2023
- Luglio 2023
- Giugno 2023
- Maggio 2023
- Aprile 2023
- Marzo 2023
- Febbraio 2023
- Gennaio 2023
- Dicembre 2022
- Novembre 2022
- Ottobre 2022
- Settembre 2022
- Agosto 2022
- Luglio 2022
- Giugno 2022
- Maggio 2022
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Settembre 2021
- Agosto 2021
- Luglio 2021
- Giugno 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Ottobre 2020
- Settembre 2020
- Agosto 2020
- Luglio 2020
- Giugno 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Gennaio 2020
Contatti
Centro Pannunzio
Associazione culturale libera fondata a Torino nel 1968
Via Maria Vittoria, 35 H
10123 Torino (TO)
Tel 011 8123023
redazione@pannunziomagazine.it
www.centropannunzio.it