Oggi, 15 luglio, ricorre il 921° anniversario della conquista crociata di Gerusalemme.  Il 15 luglio 1099 i Crociati conquistano la città santa alle tre religioni del Libro, in un bagno di sangue. Ricordiamo l’orrore della conquista nelle parole del  cronista arabo Ibn Al-Athir, che  così racconta la vicenda: “…la presero infatti dalla parte di settentrione, il mattino del venerdì 22 sha’bàn (492 del calendario musulmano). La popolazione fu passata a fil di spada…  Nella moschea al-Aqsa invece i Franchi (i Crociati) ammazzarono più di settantamila persone (cifra forse esagerata. Ndr.).” Le citazioni sono prese da “Storici arabi delle Crociate”, a cura di F. Gabrieli, Einaudi. Quasi 100 anni dopo (ottobre 1187) Saladino riconquistò la città, costringendo alla resa quel Baliano d’Ibelin, che aveva difeso valorosamente Gerusalemme creando cavalieri tutti gli uomini in grado di combattere (Baliano è l’attore Orlando Bloom nel – brutto – film “Le Crociate”). Solo l’imperatore Federico II ottenne pacificamente per qualche anno il controllo della città, dopo di che si arriva al 1917, alla fine della prima guerra mondiale. Gli Inglesi hanno promesso agli Ebrei la creazione di un “focolare ebraico” in Palestina.  Gli Ebrei, che furono dispersi dalla Terrasanta dopo le fallite rivolte contro i Romani, dopo duemila anni hanno la possibilità di tornare nella loro terra. “L’anno prossimo a Gerusalemme” è stata la speranza di ogni festa di Pesach.  Si deve attendere il 1948 per realizzare quella speranza, resistendo alla coalizione degli stati arabi in armi. E Gerusalemme rimane per decenni una capitale a metà, divisa tra Arabi ed Ebrei. La proclamazione unilaterale di Gerusalemme capitale di Israele (scelta giusta, secondo me) provoca proteste da parte degli  stati arabi, come previsto. La città santa per Ebrei, Cristiani e Musulmani continua a suscitare odi e  rancori, ma anche amore. Come non ricordare Salvatore Adamo che qualche decennio fa cantava “Inch’Allah”?.