“Le sagittabonde”, ovvero persone che non lanciano tanto frecce o dardi (come il dio dell’amore Cupido) ma sguardi e occhiate amorose in maniera da far breccia nel cuore, è il singolare titolo del 24mo libro di Marina Pratici, un saggio dedicato agli epistolari di grandi protagonisti della storia della letteratura, fresco di stampa per la casa editrice Helicon, per la quale Marina Pratici dirige quattro collane editoriali. Con questo volume «festeggio, inoltre, la mia 400ma pubblicazione critico-letteraria – annuncia l’autrice sui social media – ed è giàin partenza per un tour dalle numerose tappe». Nel frattempo, essendo «la scrittura passione certa di tutta la mia vita», si appresta a promuovere l’altro volume edito alla fine del 2023, “Nel segno di Erode – Diritti dei Minori o Diritti Minori?” (Edizioni Helicon, pp. 64 € 12,00), che sarà presentato a Napoli il 16 maggio nello Spazio eventi Guida, da Annella Prisco e Biancamaria Sparano, con esibizione di Lino Blandizzi. Un’opera che indaga sui diritti minorili fra percezione, violazione, inattuazione: dalla Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza al maltrattamento infantile, fra violenza domestica e assistita, abuso e sfruttamento sessuale, vittimizzazione e adultizzazione forzata. Intento dell’autrice, che è originria di Aulla (MS), è svegliare e responsabilizzare le coscienze di tutti, dato che «i neurorecettori della sensibilità all’altrui sofferenza paiono essere atrofizzati», sottomessi alle logiche del denaro e del mercato («le uniche ideologie che godono di immunità ideologica») e, come scrive Moni Ovadia, anche alle litanie del tipo: “non ci sono più valori”, “non ci sono più ideali per cui battersi”. È lo stesso obiettivo che l’autrice lunigianese si era posta in un altro suo libro, “Bambine negate”, nato per analizzare la violenza di genere, in particolare come si riverbera sulle bambine.

D’altronde Marina Pratici è da sempre impegnata nella difesa delle categorie vulnerabili e nell’affermazione delle agenzie educative quali la famiglia, la scuola, le istituzioni, «ovvero la cosiddetta rete formativa/tutelativa», oltre a scrivere poesie (ha pubblicato 12 raccolte), saggi (una ventina), un romanzo, una raccolta di racconti: “ROSAntide”, “La tenacia dell’onda”, “L’etica della piuma”, “La vocazione sinfoniale”, “Fotologìa dell’ombra (Eliot, Joyce, Proust e l’anno pasoliniano)”, per riferirci solo ai libri degli ultimi anni. Docente e conferenziere, tiene master class e seminari presso Università italiane e straniere. Ha ricevuto 14 Premi alla Carriera, 13 Premi alla Cultura, l’onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana, la Medaglia della Presidenza del Senato della Repubblica Italiana, ad Atene la Distinzione “Alessandro Magno”, a Parigi la Distinzione di “Dama della Cultura Europea”, a Barcellona di “Personaggio dell’anno 2022” e “Personaggio dell’anno 2023” e a New York è stata nominata “Ambasciatrice della Cultura Italiana nel Mondo”. Le sono state conferite due Lauree Honoris Causa in Scienze Umane e in Letteratura. A suggello di una intensa e riconosciuta attività culturale, Marina Pratici riceverà, sabato 23 marzo a Torino, nell’ambito  del prestigioso premio “I Murazzi” promosso dall’associazione Elogio della Poesia, il Premio per la Cultura.

Le abbiamo rivolto qualche domanda, per conoscere direttamene dalla sua voce prospettive e iniziative che ruotano intorno alla sua scrittura e alle sue svariate attività culturali. D’altra parte “Le sagittabonde”, cioè l’ultimissima pubblicazione, è già oggetto di numerose tappe di un tour mondiale «da Firenze a Barcellona, da Berlino a Roma, – ci anticipa Marina Pratici – con una presentazione, il prossimo luglio, anche in Messico, presso la Camera dei Deputati di Città del Messico, negli ambiti di un importante congresso promosso da Ciesart, nota realtà accademica internazionale presieduta dalla scrittrice peruviana, Lily Baylon».

La particolarità del testo è l’esplorazione di epistolari famosi («è la lettera, da sempre, il genere prediletto degli innamorati», dichiara a conclusione della Premessa), come quelli intercorsi fra Luigi Pirandello e la sua prima attrice Marta Abba; Giuseppe Ungaretti e la poetessa italo-brasiliana Bruna Bianco, cui dedicò la celebre poesia “12 Settembre 1996”; Emily Dickinson e la cognata Susan Gilbert; Virginia Woolf e la narratrice Vita Sackville-West, cui dedicò il romanzo “Orlando”, «la più lunga e intensa lettera d’amore della storia».

«Nel nostro Paese – dichiara la saggista – gli epistolari sono poco indagati, per questo ho voluto approfondirne alcuni, cogliendo la dimensione umana, e quindi le fragilità e le paure più nascoste, di indiscussi protagonisti della storia della letteratura universale che, in queste lettere d’amore, sagittabonde appunto, mostrano lati inconosciuti».

Entrambi i saggi, “Nel segno di Erode” e “Le sagittabonde”, vantano una nota introduttiva a cura di Augustine P. Martel (ma anche in “L’etica della piuma” il docente universitario belga ravvisa: «Una nuova prova di una poeta amata, sempre più consapevole e matura, eticamente risolta»). Lei mostra sempre gratitudine per Augustine P. Martel, come se ci fosse un legame professionale che dura da tempo; è così?

Collaboro, in ambito congressuale, da molti anni con il prof. Martel, di cui apprezzo la lucidità e la competenza critico letteraria così come la garbatezza di modi e la distanza, voluta, da tutto quello che è mera apparenza.

Quali sono gli autori classici da cui non vorresti mai separarti e quali, invece, gli autori contemporanei viventi?

Per i classici penso a Proust, Eliot, Ritsos; tra i contemporanei: Pietro Citati, da poco mancato, ed Emerico Giachery.

La scrittura per te è più un’opera di indagine letteraria e/o di introspezione personale, oppure uno strumento per ispirare il cambiamento in chi legge? E poi immagini un lettore ideale o no?

La scrittura è per me sia opera di indagine letteraria sia strumento ispirativo di cambiamento. Il lettore o, meglio, i miei lettori ideali sono, per certo, i miei studenti: giudici severissimi e per questo da me ascoltati.

In cosa bisogna essere veramente coraggiosi oggi?

Credo sia oggi atto di coraggio non cedere alla “superficie”: la cultura richiede impegno, studio, approfondimento.

Anticipazioni sul prossimo libro?

È uscito da pochi giorni il mio ultimo libro ma è già pronto il prossimo: un altro saggio letterario, mio genere di elezione, dedicato a una grande figura di donna, attrice e imprenditrice (di più, non svelo).