Ho accettato di buon grado di tenere una lezione a distanza sul fascismo; come purtroppo pensavo, le ragioni del passato sono mescolate con il presente perché la propaganda antifascista anche spicciola, ha prevalenza sulla storiografia che è cosa complessa e mai a senso unico. Cercare di storicizzare il fascismo ci impone innanzi tutto di capirlo, al di là degli slogan semplici, facili e semplicistici. Capirlo e poi eventualmente rifiutarlo. Non rifiutarlo a priori, senza capirlo. Che Mussolini fosse un politico capace e spregiudicato è, ad esempio, una verità negata che impedisce di capire cosa fece. Ieri sera ho avuto la pazienza di ascoltare sulla 7 un minestrone sul fascismo, incentrato sulla lettura di uno dei peggiori libri scritti sull’argomento, quell’ M di Scurati che, pur essendo un romanzo, pretende di sostituirsi agli storici. Scurati è uomo di una faziosità assoluta, che quasi ci rende simpatico Mussolini. E ‘ uno Starace dell’ antifascismo. Nella mia lezione ho parlato della viltà degli intellettuali e dei professori italiani, ho parlato della grandezza di Giovanni Gentile, della sua grandiosa riforma della scuola, ancora oggi insuperata dopo quasi cento anni, ho evidenziato le violenze dei socialisti che portarono ad un clima da guerra civile, ho parlato della responsabilità dei partiti antifascisti nell’ascesa di Mussolini, oltre a quella del Re, a cui si tende ad addossare ogni colpa. Tutte cose che Scurati non dice. Al termine del polpettone propagandistico sulla 7, è arrivato a rincarare la dose il filologo classico, Luciano Canfara, che ama le scorribande nel campo della storia contemporanea. Ha detto cose banali, alcune volte ovvie. Ha dimostrato anche di essere invecchiato e di aver perso la vivacità di un tempo. Fare dichiarazione di antifascismo meta- storico non giova alla conoscenza della storia. “Audiatur et altera pars“ è una regola a cui uno storico non può sfuggire. In primis il vecchio Canfora. Altrimenti si diventa dei propagandisti. E si perde ogni credibilità scientifica. Questo ho detto ai giovani. E’ il minimo che un professore oggi debba fare, lasciando ai vecchi e nuovi Antonicelli la propaganda manichea che tanto male ha fatto alla causa dell’antifascismo che solo in Italia è diventato un’ossessione. E’ il COVID che può porre le premesse di uno Stato autoritario, non i pallidi nostalgici di quanto accadde cent’anni fa. Farebbe bene a molti leggere qualche libro di De Felice. Le vulgate contro cui si schierò stanno davvero toccando il fondo. Una storia del fascismo non può essere a priori antifascista, come una storia delle guerre del Peloponneso non può essere a priori filo ateniese o filo spartana. Oppure dobbiamo prendere atto che non sono ancora maturi i tempi per scrivere una storia del fascismo con il distacco che lo storico deve avere e dimostrare nelle sue opere.
Articoli recenti
Categorie
Archivio
- Novembre 2024
- Ottobre 2024
- Settembre 2024
- Agosto 2024
- Luglio 2024
- Giugno 2024
- Maggio 2024
- Aprile 2024
- Marzo 2024
- Febbraio 2024
- Gennaio 2024
- Dicembre 2023
- Novembre 2023
- Ottobre 2023
- Settembre 2023
- Agosto 2023
- Luglio 2023
- Giugno 2023
- Maggio 2023
- Aprile 2023
- Marzo 2023
- Febbraio 2023
- Gennaio 2023
- Dicembre 2022
- Novembre 2022
- Ottobre 2022
- Settembre 2022
- Agosto 2022
- Luglio 2022
- Giugno 2022
- Maggio 2022
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Settembre 2021
- Agosto 2021
- Luglio 2021
- Giugno 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Ottobre 2020
- Settembre 2020
- Agosto 2020
- Luglio 2020
- Giugno 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Gennaio 2020
Contatti
Centro Pannunzio
Associazione culturale libera fondata a Torino nel 1968
Via Maria Vittoria, 35 H
10123 Torino (TO)
Tel 011 8123023
redazione@pannunziomagazine.it
www.centropannunzio.it