Capita di sentire proposte strane, anche da persone che ogni tanto ci azzeccano, come Silvio Viale, il Consigliere Comunale di + Europa a Torino. Sua la proposta, bocciata anche dal PD, di intitolare il piazzale, antistante la Real Basilica di Superga, a Carla Voltolina, moglie, e mai first lady,  del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. La signora, con poco garbo istituzionale, si sottrasse al compito che il protocollo e la prassi in tutte le Nazioni impone. Sembra un destino che un ruolo cosi importante, tra Presidenti vedovi o separati, in Italia non venga mai svolto, se non in modo supplente come adesso dalla figlia Laura, per  Mattarella.  Tornando a Superga, la Real Basilica è connotativa della Dinastia che, piaccia o non piaccia, ha fatto l’Italia ed anche e soprattutto Torino arricchendola di splendide architetture.  La Real Basilica, come ho già scritto su questo Magazine, è il compimento di un voto fatto da Vittorio Amedeo II, durante il terribile assedio di Torino, da parte dei Francesi, nel 1706. L’umile chiesetta di un tempo, dedicata alla Vergine, fu il teatro di quel voto, che Vittorio Amedeo II insieme al cugino Eugenio di Savoia Soissons, compi’ promettendo in caso di vittoria, di dedicarle la più bella ed imponente Basilica mai realizzata. Chiamo’ il grande architetto messinese Filippo Juvarra, conosciuto quando Vittorio Amedeo II era Re di Sicilia, dopo il trattato di Utrecht. Juvarra accettò ed alcuni anni dopo iniziò il progetto, la cui costruzione si concluse nel 1731.

Solo l’ostinazione di Vittorio Amedeo, e nonostante le casse non floride dei Savoia per le continue guerre, compi’ il miracolo, diventando anche il simbolo della Dinastia per Sovrani, principi e duchi sepolti nella cripta. L’unico personaggio, al quale si dovrebbe intitolare il piazzale antistante la Basilica è proprio Vittorio Amedeo, quale intrepido condottiero senza macchia e paura, anzi proporrei anche di aggiungerci Eugenio di Soissons  per il generoso fondamentale aiuto per la vittoria del maggio 1706. Tutti altri personaggi non hanno giustificazioni né etiche né storiche ma sono solo frutto di elucubrazioni “politiche” ed inutili provocazioni.