Il castello Visconteo Sforzesco di Novara ospita dal primo novembre a domenica 6 aprile 2025 una mostra dal titolo “Realtà, impressione, simbolo. Paesaggi da Migliara a Pellizza da Volpedo”, capace di offrire una straordinaria panoramica sull’evoluzione della pittura del paesaggio, dal Romanticismo al Divisionismo, attraverso le opere dei più importanti artisti italiani del tempo. L’esposizione è organizzata secondo un allestimento cronologico e al contempo tematico, e si apre con le sezioni dedicate alla pittura di paesaggi in età romantica. Questa fu favorita in Lombardia dalla nascita della cattedra di paesaggio, nel 1838, presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera. Si potranno ammirare opere di artisti attivi in Lombardia come Giovanni Migliara, Giuseppe Canella e Giuseppe Ghisi, affiancate alle prove pittoriche degli artisti piemontesi come Antonio Fontanesi e genovesi, la cui opera è fortemente segnata dall’influenza della scuola del ginevrino Alexandre Calame. Non manca in mostra un approfondimento sul naturalismo lombardo, che vede protagonisti Filippo Carcano ed Eugenio Ginious, che erano soliti praticare la pittura en plein air nei pressi del lago Maggiore. Vedute milanesi contraddistinguono i dipinti di Mosè Bianchi e Giovanni Segantini, e luoghi di una Milano ormai scomparsa e che conduce a un’ultima sezione dedicata alla pittura divisionista di Segantini, Mortegliano e Pellizza da Volpedo, che ci trasporta dalle alte vette della Svizzera alla campagna piemontese. L’esposizione “Paesaggi. Da Migliara a Pellizza da Volpedo” comprende circa 80 opere provenienti da collezioni pubbliche e private, e mostra molto bene l’evoluzione della pittura dei paesaggi italiana tra ‘800 e ‘900, che dal Realismo descrittivo di età romantica segue poi la fase della ricerca delle impressioni del vero della pratica en plein air, per concludersi con l’approdo alla pittura divisionista, contraddistinta da una dimensione fortemente simbolista.