Parte dall’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna – il primo progetto di ricerca sulle scienze occulte.  MOSAIC – Mapping Occult Sciences Across Islamizzate Cultures, è una ricerca finanziata dall’European Research Council (ERC) con 9 milioni, vinto dall’Unibo grazie al professor Matteo Martelli, docente del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna. L’indagine condotta in collaborazione con importanti istituzioni accademiche del mondo: l’Université Catholique de Louvain (Belgio), la FAU Erlangen-Nürnberg (Germania), la University of South Carolina e l’Universitat Autònoma de Barcelona, mira a indagare le antiche pratiche occulte per scoprire le radici della scienza moderna.

La magia, l’astrologia, la teurgia e la necromanzia, sono state inventate e sistematizzate già duemila anni fa, in Egitto e Mesopotamia ma il razionalismo le ha spesso relegate a mera superstizione. Lo storico  britannico Nicholas Goodrick Clarke riteneva piuttosto che l’occultismo fosse” un modo religioso di pensare, le cui radici affondano nell’antichità e che può essere descritto come la tradizione esoterica occidentaleEgli identifica i suoi ingredienti principali” nello gnosticismo, nei trattati ermetici di alchimia e magia, nel neoplatonismo, e nella Kabbalah, che hanno tutte avuto origine nella zona orientale del Mediterraneo durante i primi secoli dopo Cristo”. Non a caso Giordano Bruno asseriva che vi fossero stati nei tempi passati molti maghi perché “Mago anzitutto significa sapiente, come lo erano i Trimegisti fra gli Egizi, i Druidi fra i Galli, i Gimnosofisti fra gli Indi, i Cabalisti fra gli ebrei, i Magi fra i Persiani (discendenti da Zoroastro), i Sofisti fra i Greci, i Sapienti fra i Latini”.

Il professor Martelli e la sua equipe interdisciplinare intendono seguire un duplice percorso: da una parte ricercare, tradurre e studiare i testi della tradizione quasi tutti scritti in lingue extraeuropee, greco bizantino, siriaco, arabo, persiano e turco, trasformandoli in contenuti consultabili da tutti gli studiosi anche utilizzando i moderni strumenti digitali. Si tratta di un patrimonio vastissimo di studi, osservazioni, teorie che hanno permeato in qualche modo la cultura delle nostre civiltà. L’altro aspetto dell’analisi, invece, intende sperimentare in laboratorio le ricette antiche grazie alla collaborazione con i dipartimenti di Chimica e di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Alma Mater per comprendere i nessi tra credenze occulte e scienza moderne e quanto le prime possano aver influenzato le seconde.

L’’interesse per l’ipnotismo, lo spiritismo, il simbolismo, ebbero influenza  sul pensiero di Freud e di Jung; l’impiego dell’alchimia era comune tra i più importanti scienziati del XVII secolo, come Isaac Newton e Gottfried Leibniz. Recentemente è stato ritrovato un manoscrittodi Newton dal titolo emblematico “Preparation of [Sophick] Mercury for the [Philosphers’] Stone ovvero Preparazione del mercurio [sofico] per la pieta [filosofale], acquistato dalla Chemical Heritage Foundation, organizzazione no-profit con sede a Philadelphia, in Pennsylvania, che contiene la copia di una ricetta scritta, nel diciassettesimo secolo, di un famoso alchimista, George Starkey, per la preparazione del mercurio sofico. Lo scienziato studiò per diversi anni tutto quanto era stato pubblicato sull’alchimia, facendo annotazioni e riassunti; alla morte nella sua biblioteca furono trovati, tra gli altri, 169 libri, di cui 138 di alchimia e 31 di chimica.

MOSAIC è un lavoro a lungo termine, almeno sei anni, che vuole riallacciare il filo tra sapere antico e conoscenza scientifica. D’altra parte proprio la meccanica quantistica ci offre la visione di una realtà impercettibile più profonda e più completa, riducendo le contrapposizioni tra “scienza oggettiva ed esoterismo soggettivo”. “La magia è un ponte che ti permette di passare dal mondo visibile in quello invisibile” scriveva Paulo Coelho e, forse, è giunto il tempo di imparare le lezioni di altri mondi, percorsi differenti che cercano risposte alle medesime domande.