Abbiamo letto sul “Foglio” che bisogna gettare i busti di Mussolini e “Bella ciao “perché si sta rasentando la politica intesa come seduta spiritica e l’ideologia come necrofilia. Addirittura viene citato il Vangelo quando Gesù afferma con vigore che i morti debbono seppellire i loro morti.
Non credo che il sindaco del piccolo comune della Valle di Lanzo, Groscavallo, si sia ispirato al “Foglio” perché viene considerato, ad essere gentili, non particolarmente colto. Allora c’è da domandarsi perché il Comune di una Valle di resistenti eroici non abbia ricordato il 25 aprile del 2023 festa della Liberazione. Il consigliere comunale di minoranza, il noto giornalista Andrea Parodi- che sa battersi per tutte le cause giuste con coraggio – ha giustamente festeggiato da solo davanti al monumento ai Caduti la ricorrenza. Non è stata una provocazione, ma un atto dovuto. Ci sono tanti modi di ricordare il 25 aprile: con le bandiere rosse e/ o con il tricolore. Molti discorsi appaiono retorici e superati perché anche la storia della Resistenza richiede un certo distacco critico dovuto agli anni che sono trascorsi dal 1945. Ma ignorare la data è totalmente sbagliato e un Comune non può permetterselo perché Groscavallo ha avuto dei caduti e ha partecipato coralmente alla Resistenza, salvando tra l’altro un medico ebreo Simone Teich Alasia destinato a divenire famoso. Fu un atto di una montanara che lo nascose dietro ad un armadio. Parodi si è anche occupato con la Comunità ebraica per conferire il riconoscimento di “Giusta tra le Nazioni “ alla memoria alla donna che lo salvò. Basterebbe questo solo esempio per capire l’insensibilità’ civica di una amministrazione comunale che lede il senso di stesso di una comunità fondata sulla sua storia.
Il Consigliere Parodi va sostenuto in questa sua battaglia civile che dimostra come occorra più che mai impegno nella difesa dei valori della libertà e della democrazia. Il Centro Pannunzio è pronto ad organizzare in estate un incontro a Groscavallo per parlare della storia della Resistenza. Ignorarla non è possibile.