Ha suscitato sdegno ed è sorta un’assurda polemica ,specie sui social, per l’acquisto da parte del Prof. Crisanti di una Villa storica nel vicentino. Si tratta di Villa Priuli Custoza, attribuita allo Scamozzi uno dei trattatisti di fine cinquecento, insieme a Serlio e Vignola e facente parte del grande complesso delle ville venete, alcune delle quali in deplorevole stato d’abbandono. La villa che consta di 2430 mq di superficie interna e 12.500 mq di parco, versava da anni in un arrestabile stato di degrado e pare sia stata acquistata a meno della metà di quanto comunicato sui media. Questo, l’aspetto economico è un dettaglio, perché a parte l’odio sociale che la notizia ha suscitato, io trovo encomiabile viceversa che una persona abbiente e con guadagni leciti, recuperi un esempio pregevole di villa veneta, anziché edificarne una nuova magari discutibile come gusto ed inserimento ambientale, evitando tra l’altro, ulteriori consumi del suolo. L’Italia è stata devastata, e continua ad esserlo, da oscene villette e villone di geometri ma anche di ingegneri ed architetti con la complicità di ignobili ed incompetenti nonché colluse Commissioni Edilizie, mentre giace sul nostro territorio un patrimonio di edifici di grandissimo valore storico cui nessuno pare interessato. Tra lo Stato, Regioni, Comuni ed anche privati si calcola in alcune migliaia l’insieme di edifici residenziali e non, in completo stato d’abbandono, le aste poi vanno deserte, come mi diceva la Direttrice del Demanio Piemonte. Imprenditori miopi, non lungimiranti non prendono neanche in considerazione la riconversione di questi edifici che viceversa possono una volta recuperati, creare molte opportunità. E’ un alibi capzioso, sollevare le questioni burocratiche, i vincoli, la Soprintendenza, se un professionista redige un buon progetto, ottiene in breve tempo tutti i nulla osta, come è sempre capitato a me in 35 anni di attività professionale. Quindi un plauso al Prof. Crisanti che tra l’altro ha anche dichiarato che, stante la vastità della Villa ,solo una piccola parte sarà destinata a sua dimora, mentre il restante, diventerà un Centro Congressi, dotando quindi il vicentino di una struttura ora insistente. Questo con buona pace di chi esecra queste destinazioni d’uso, Tomaso Montanari, o di chi sostiene con i Beni Culturali non si mangia, Giulio Tremonti. L’Italia potrebbe vivere solo di Bellezza è quello che predico e sostengo da una vita e mi auguro che l’esempio di Crisanti, vista la sua notorietà, venga seguito da molti!
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