Nel  quadro  giornaliero  dei morti per Covid, sottolineato  con macabro sadismo  dai notiziari  televisivi, mentre  quasi  si  tace  sul  numero  ben  più  elevato  dei  guariti, elemento fondamentale  per giudicare la pericolosità di questa pandemia, mancano  sempre  alcuni  dati. Per limitarci  al  12 e 13  gennaio  dobbiamo  aggiungere  altri due deceduti: uno a  Napoli , per il suicidio di un  famoso fotografo  rimasto senza lavoro  ed un altro  a Roma  per  la morte per infarto  di un pianista anche lui  rimasto senza lavoro  e costretto a fare il fattorino. Se  poi  avessimo   seguito con maggiore attenzione  queste  notizie  l’elenco  sarebbe  ben  più  numeroso. Di questo  e degli  altri gravissimi problemi di persone e famiglie  precipitate  nella miseria  per  chiusura locali, relativa disoccupazione  non compensata  dai  cosiddetti   palliativi  detti  “ristori “, i grandi comitati  tecnici, chiusi  nella  loro ristretta visuale  sembrano  non essersene accorti ,come  per tutte le altre conseguenze caratteriali e psichiche  che  colpiscono  la  classe giovanile  in età scolastica. Questo  perché  i  politici, nella  loro incompetenza, non hanno saputo  valutare  quanto  era  opportuno  e necessario recepire di questi  dettati  tecnici , trasferendoli  totalmente  in  “Diktat” o “ukase”  legislativi . Ammessa, per estrema  correttezza , la  buonafede  nel  volere  forse  allontanare  con questi provvedimenti  restrittivi   il disturbo  di morire  per Covid, sicuramente   ci hanno  tolto  la possibilità  di lavorare, se non  il piacere  di vivere .Per  gli esseri  umani  la vita sociale  in tutte la sue molteplici  forme  costituisce  l’ossigeno  e senza  ossigeno  sappiamo cosa accade. Parlare oggi  di emergenza  fino  a tutto aprile per  delle restrizioni   che durano dal marzo scorso  è  semplicemente ridicolo se non offensivo: le  emergenze  proprio per il loro nome  sono temporanee, qui  invece  si supera  l’anno  Ed il carattere assurdo  di alcune  di queste, dalla chiusura  dalle 18  di bar  e ristoranti , invece di più logiche  22, il coprifuoco  dalle  22  anziché  dalle  24, non incontrare più  di due amici ,  trasferimenti  in ambito  comunale, il  divieto di raggiungere la  sudate e faticate  “seconde case”, per le quali si continuano a pagare le imposte, e  altri simili divieti ,ci impediscono  quelle sane forma  di ricreazione  fisica e psichica , che sono  connaturate . Pensare a queste proroghe, come  pure  al  suggerimento  di  ridurre  il riscaldamento, proprio nel periodo invernale, dove più difficile è il ricambio naturale dell’aria  denota una ignoranza  di base  di chi  forse non saprebbe amministrare  un condominio  ed invece (s)governa l’Italia.