L’ultima infornata di francobolli in prossima uscita  fa discutere soprattutto per Berlusconi. L’idea di dedicargli un francobollo ad un anno dalla morte fa anche litigare  in modo sguaiato. Sono molti quelli che dissentono con veemenza. La faziosità politica  resiste al tempo, anche se un anno, specie se si tratta di un anno elettorale, è nulla rispetto alla storia. Di norma, i francobolli sono destinati a ricordare figure del passato. Non a caso insieme al francobollo per Berlusconi escono quelli per Marinetti, Matteotti, Tatarella e San Tommaso d’Aquino. Questi stessi nomi evidenziano che un contemporaneo morto un anno fa non può essere neppure accostato, per nessun motivo, con gli altri personaggi suddetti. A 80 dalla morte eroica avrei visto bene un francobollo per il generale Giuseppe Perotti caduto al Martinetto con 7 altri membri del Comitato militare del CLN  piemontese. Valdo Fusi nel suo libro “Fiori rossi al Martinetto “ ha lasciato la cronistoria indelebile di un  patriottismo eroico  portato al martirio con alta dignità. Un francobollo implica quello che Omodeo definiva il senso della storia. E Perotti è una  figura storica  che ha dato la vita per la Patria, come si diceva un tempo. Un eroe di altri tempi come Giacomo Matteotti.  Per Napoleone Manzoni scrisse che l’ ardua sentenza era affidata ai posteri. La vera gloria la assegna solo  il tempo. Molto più di Tatarella e di Berlusconi Perotti appare un uomo da indicare come un esempio a tutti, in primis ai giovani. Chissà se al ministero qualcuno ci penserà ?