Il “cancel culture” da Torino agli USA, di Donatella d’Angelo
Per fortuna è stato ritirata la proposta di cancellare dalla toponomastica cittadina le vie che fanno riferimento a strade, luoghi identificabili come nostre ex colonie, Bengasi, Tripoli etc. A Roma scomparirebbe un intero quartiere, l’Africano dove sono ricordate le varie spedizioni e non solo in epoca fascista. Queste polemiche non sono nuove e vengono per lo più dedotte dall’America, portatrice di una subcultura, che influenza però le nostre scelte di europei ed italiani. Da circa un decennio, il nome di Colombo è diventato impronunciabile e cosi Università statunitensi indicarono, quasi ordinarono all’Italia di demolire i monumenti del Ventennio. Per fortuna anche qui nessun politico diede peso tranne che i soliti antifascisti seriali, professionali. Ecco però ritornare d’attualità la stupidità americana con la notizia di una insegnante licenziata per “pornografia” perché rea di aver tenuto lezioni di storia dell’Arte mostrando il David, la Cappella Sistina di Michelangelo e la Nascita di Venere del Botticelli. Una nazione dove le scuole sono teatro di violenze continue, di stragi, di ragazzini armati sino ai denti, dove è risultato da un’ inchiesta giornalistica che anche nelle classi superiori, storia e geografia sono un optional, un po’ di Cultura e Bellezza non poteva che fare del bene.



