Eccoci al primo appuntamento di Giugno 2020 di “Cinema Tips” che potete leggere su Toscana Today e Pannunzio Magazine. Questa settimana spazio alle controversie della vita e alle sue ombre che misteriosamente ci avvolgono e di cui difficilmente ci liberiamo. Il film in questione è “Animali notturni”.

Scritto, diretto e co-prodotto da Tom Ford, personalità di grande successo nell’ambito della moda che si è concesso anche qualche lavoro cinematografico, è basato sul romanzo di Austin Wright del 1993 “Tony & Susan”. Nel cast figurano Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Michael Shannon, Isla Fisher, Armie Hammer e Aaron Taylor-Johnson. Presentato alla Mostra Internazionale di Venezia del 2016, ha vinto il Gran Premio della Giuria.

Il lungometraggio intreccia il mondo reale con quello di un romanzo che la protagonista riceve dal suo ex marito che non sente da circa 20 anni. In questo libro la donna si accorge di parallelismi e metafore con la sua vita privata e questo tende non solo ad assorbirla completamente nella lettura del testo, ma anche a farla scivolare in una serie di sentimenti che finiscono per turbarla profondamente. La trama, di fatto, tende a far incastrare le due vicende che si legano non solo per quanto riguarda il passato vissuto dalla donna col suo ex marito, ma anche per quello che sostanzialmente sarà il futuro, seppur seguendo una linea metaforica.

Dal punto di vista della filosofia cinematografica il film è estremamente interessante proprio in virtù di questo doppio incastro che si presenta nella trama. Si sovrappongono, infatti, tre strati di realtà: quello vissuto dagli spettatori, cioè da coloro che fisicamente guardano il film, quello della protagonista che, di fatto, diventa la realtà del presente esistente nell’universo diegetico della pellicola, e quello del romanzo presente nel film che è un’opera di fantasia di un personaggio presente nella realtà diegetica del lungometraggio. L’immagine metaforica è proprio quella di una torta a tre strati, i gusti li potete scegliere voi: seppur siano separati tra loro, quando con una forchetta (o un cucchiaio) ne prendiamo un pezzo per assaggiarla, nella nostra bocca i sapori si combinano fra loro. Questo film può essere lo stesso: le tre realtà sono separate, ma quando guardiamo il film, ossia assaggiamo la torta, si combinano tra loro.

Il fatto che esista la realtà nostra, cioè dello spettatore, è proprio dovuta al fatto che nessun film rimane fine a se stesso, ovvero è impossibile che non abbia alcun contatto con noi né alcuna influenza. La nostra cultura interagisce con il film e viceversa. E nel caso di questo “Animali Notturni” le emozioni che la protagonista prova mentre legge il romanzo potrebbero essere le stesse che noi proviamo quando ne leggiamo uno. Il più è dovuto al fatto che qui il romanzo non solo accenna chiaramente il passato di lei, ma magicamente le rivelerà il futuro del suo rapporto con l’ex marito.

Insomma, un intreccio indubbiamente seducente e allo stesso tempo cupo, il tutto raffinato da un attento lavoro sulla fotografia e l’immagine, aspetto che immaginiamo esser stato particolarmente curato da un esperto di moda ed estetica come Tom Ford.