«Sono onorata di aver potuto curare e scrivere il volume più completo e aggiornato sulla più grande pittrice della storia dell’arte». Sono parole di Asia Graziano nel presentare l’ultimo progetto di Scripta Maneant Editori, in edizione limitata, di cui è autrice e curatrice:” Artemisia Eccentrica”. «La pubblicazione – prosegue la storica dell’arte – riscopre gli interessi intellettuali, letterari, musicali e scientifici della pittrice e i grandi traguardi internazionali raggiunti, superando colleghi uomini del calibro di Guido Reni, Ribera e Guercino. Opere inedite e nuove attribuzioni nel progetto editoriale, che esalta le innovazioni iconografiche e stilistiche introdotte dalla Gentileschi e che si pregia di importanti contributi dei maggiori esperti internazionali: Claudio Strinati, Sheila Barker e Gregory Buchakjian».
Restituire un’immagine più vera e complessa dell’artista e della donna, corredandola di un apparato fotografico tra i più corposi e compiuti (con dettagli in scala 1:1, preziosi per chi volesse approfondire), arricchito da interventi di ripresa inediti a cura di Scripta Maneant, è l’intento di questo libro, che è un’autentica perlustrazione della vita e dell’opera di Artemisia Gentileschi e la più completa monografia a lei dedicata.
Ma perché Eccentrica? «Per sottolineare la peculiarità della sua esperienza, che è un caso anomalo nella storia dell’arte, riesce a imporsi in un mondo ostile, si distingue rispetto a colleghi e colleghe anche per le scelte iconografiche, è consapevole del proprio talento, come si evince anche dalle Lettere (per esempio quella scritta nel 1649 a don Antonio Ruffo: “Vostra Signoria Illustrissima non perderà con me e ritroverà uno animo di Cesare nell’anima d’una donna”)»: Asia Graziano lo spiega nel corso della conferenza stampa del 6 marzo alla Camera dei Deputati, introdotta dall’on. Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera, che ritiene l’artista «una figura che ha rotto gerarchie sociali di ruolo e di genere del suo tempo», aggiungendo che «La storia di Artemisia Gentileschi è il simbolo di quanto la cultura sia in prima linea nell’abbattere i pregiudizi e a rivelarsi innovazione. La sua pittura drammatica, diretta e intransigente, che si rapporta e si integra con gli eventi della vita dell’artista descritti nel volume, è tra le più rappresentative del Seicento e valorizzarne la qualità artistica, al di là della portata storica legata al suo genere, è un’operazione culturale coraggiosa e lodevole».
All’incontro è intervenuto Claudio Strinati – per quasi vent’anni direttore del Polo Museale Romano – che parla di «vittima del fenomeno di essere famosissimi anzitutto per un fatto eclatante, che in prospettiva storica è un problema: nel suo caso, il processo intentato ad Agostino Tassi per stupro diventa predominante. Come Caravaggio dieci anni prima, ha avuto la ‘fortuna’ di essere coinvolta in fatti giudiziari che, grazie ad atti e materiali perfettamente conservati, permettono alla fama di svilupparsi, in un certo senso a discapito della pratica artistica… La vita e l’opera di Artemisia hanno la potenza dell’avventura».
Gli interventi di Giorgio Armaroli e di Federico Ferrari, rispettivamente amministratore delegato e direttore editoriale Scripta Maneant, convergono sull’importanza del testo nell’ambito degli studi dedicati alla pittrice «per la completezza delle opere raccolte e presentate, mai sino ad ora proposte in unico volume in forma così organica e completa. Lo è altresì per la rigorosa quanto brillante modalità d’indagine, libera da condizionamenti strumentali o ideologici. La presenza di inediti, di nuove angolazioni, spesso rivelatrici, di analisi e interpretazione e il contributo di firme prestigiose a supporto dell’imponente lavoro realizzato dall’autrice e delle sue tesi, compongono dunque un quadro complessivo unico e nuovo».
A conclusione del suo contributo, Gregory Buchakjian – direttore della Scuola di Arti Visive dell’Académie Libanaise des Beaux-Arts (ALBA) di Beirut e responsabile dell’attribuzione ad Artemisia Gentileschi dei due dipinti di Palazzo Sursock, Ercole e Onfale e la Maddalena, danneggiati durante l’esplosione del 4 agosto 2020 – scrive: «Ercole e Onfale e la Maddalena penitente sono finite sotto i riflettori in una regione del mondo nota per i suoi cicli infiniti di violenza – compresa la deprivazione dei diritti delle donne – e di guerre, proprio dopo una delle piu grandi esplosioni non nucleari della storia. Non si tratta di una coincidenza senza senso, ma di un segno di redenzione».
È significativo quanto afferma Sheila Barker, docente all’Università della Pennsylvania ed esperta di Artemisia Gentileschi, che così conclude il suo “Artemisia negli Archivi”:«Grazie a studiosi ingegnosi che hanno strappato segreti al silenzio degli archivi, la vita di Artemisia ci appare oggi impegnativa ed emozionante come quella delle eroine delle sue splendide tele. Sebbene la sua vita non sia stata priva di amare delusioni e di molti fallimenti, i documenti raccontano la storia di una donna straordinariamente vivace, intraprendente e indomita che ha dipinto la sua strada verso la celebrità internazionale e la fama imperitura».
“Artemisia Eccentrica” narra, dunque, la pratica artistica e le frequentazioni intellettuali a Roma, Firenze, Venezia, Londra e Napoli della donna che si affermò come la prima pittrice dell’arte occidentale e che riuscì a conquistarsi un posto d’onore nella cultura dell’epoca. «L’esperienza di Artemisia – osserva Anna Graziano – costituisce un unicum nel panorama artistico moderno, […] non è solo una donna pittrice di successo in un mondo di pittori uomini. A differenza delle colleghe, è pittrice di istoria: […] Artemisia non è la vittima indifesa e impaurita, che cerca di superare il trauma biografico attraverso la catarsi artistica, ma una professionista instancabile, determinata, orgogliosa e sicura di sé e della sua arte, con la quale supera la tradizione, sfidandone i massimi esponenti».