Per la serie “Giorno della Memoria”, all’attenzione degli ipocriti, ricordiamo anche le critiche entusiastiche al film antisemita Süss l’ebreo(Jud Süß) sponsorizzato da Himmler.
Michelangelo Antonioni sul «Corriere padano», 6 settembre 1940:
«Non esitiamo a dire che se questa è propaganda, ben venga la propaganda. Poiché il film è potente, incisivo, efficacissimo. Tutte doti che gli provengono da un fatto: di essere equilibrato al massimo… Stonature non ce ne sono, tutto procede con una coerenza lucidissima, con un ritmo incalzante, con una precisione matematica, che vuol dire intelligente. E di intelligenza in L’ebreo Süss ce n’è molta, molta».
Enzo Biagi su «L’assalto», 4 ottobre ’40: il film «è l’esaltazione e illustrazione intelligente della campagna razziale ricorda certe vecchie efficaci e morali produzioni imperniate sul contrasto tra il buono e il cattivo… trascina il pubblico all’entusiasmo… l’ebreo Süss è posto a indicare una mentalità, un sistema e una morale: va oltre il limite del particolare, per assumere valore di simbolo, per esprimere le caratteristiche inconfutabili di una totalità. Poiché l’opera è umana e razionale incontra l’approvazione e raggiunge lo scopo: molta gente apprende che cosa è l’ebraismo, e ne capisce i moventi della battaglia che lo combatte».
Il 23 agosto 1941, Biagi definisce le leggi razziali«…opera di purificazione indispensabile specialmente nelle maggiori città dell’Italia settentrionale e centrale (Roma, dove ci sono ancora troppi ebrei, compresa)…».
Purtroppo, Biagi fu accontentato dalla Gestapo, 16 ottobre 1943, riguardo ai “troppi ebrei” di Roma, con il rastrellamento, la deportazione, l’uccisione di più di mille israeliti capitolini.