L’attuale ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi si rivela un anello debole della catena del Governo Draghi al pari del ministro Speranza. E’ mediaticamente silenzioso, ma inefficiente, anche se una  qualificata docente lo ha definito “irritante nei suoi proclami come chi lo ha preceduto“. Quasi una versione maschile di Azzolina, la ministra a cui dobbiamo dire grazie, insieme ai diversi responsabili dei trasporti, per una ripresa scolastica maldestra  che ha scatenato a settembre  la seconda ondata della pandemia con la chiusura delle scuole appena riaperte. Adesso ,scrivono più giornali, il problema della riapertura a settembre delle scuole non è stato ancora affrontato in modo adeguato. C’è da chiedersi cosa intenda fare il ministro e cosa stia aspettando per rivedere i macroscopici errori dello scorso anno scolastico che hanno di fatto quasi  azzerato la scuola. La preside Maria Luisa Capella, che è stata una delle protagoniste della scuola torinese (tra l’altro, è stata preside del Liceo classico  Alfieri dopo essere stata  illuminata docente di Latino e Greco al d’Azeglio), mi ha detto che alla Maturità di quest’anno sono stati presentati  programmi d’esame allucinanti di storia e anche di italiano che si sono fermati, e malamente, ai primi anni del Novecento. Nei programmi di Italiano sono stati omessi Manzoni, Carducci, Pirandello, Svevo e  quasi tutta l’altra letteratura del Novecento, anche se in alcune classi  hanno letto tutto Fenoglio. La prof. Capella inoltre mi segnala le tesine improvvisate e pasticciate elaborate da molti studenti  ,anche se c’è chi ha lavorato, bene malgrado le condizioni difficili. Abbiamo perso due anni scolastici a causa della pandemia ,ma anche a causa dell’incapacità dei vertici ministeriali. Provveditori,  dirigenti scolastici   e docenti si sono prodigati allo spasimo insieme al personale non docente ,ma purtroppo non c’erano le condizioni per una scuola migliore. La Dad, la didattica a distanza ,ha sopperito solo parzialmente perché la scuola vera consiste in un rapporto diretto tra docente e discenti. Per la Dad non erano preparati molti docenti e molti studenti non avevano neppure gli strumenti per seguirla al di là della carenza oggettiva  di controlli. E sulla Dad invece di contribuire a migliorarla ,si è lasciato spazio alla demagogia distruttiva di alcuni allievi e genitori .Molti esami si sono ridotti ad una farsa,  ad una chiacchierata o poco più da quanto mi dicono altri docenti. Il ministro Bianchi ha di fronte a se ‘ delle gravissime responsabilità e c’è bisogno che il presidente Draghi gli dia una regolata. Io, prima di ascoltarlo in Tv, ho visto la sua versione caricaturale fatta da Crozza. Debbo dire che, quando l’ho  sentito dal vivo , non ho colto una sostanziale differenza con il prof. Bianchi bistrattato dal comico. Ma forse ero prevenuto. E’ molto triste doverlo dire ,ma alla Minerva dove cent’anni fa era ministro Benedetto Croce , si sono susseguiti personaggini inquietanti e comici che mai la scuola italiana ebbe ai suoi vertici, se si escludono alcuni democristiani come Sullo o Misasi. Oggi la scuola rischia di affondare come nel dopo ‘68. Il presidente Draghi che ha frequentato scuole serie (siamo coetanei e la maturità ce la siamo guadagnata con il sudore della fronte e senza sconti sessantottini) deve intervenire subito, imprimendo una svolta decisa. La scuola è una scelta decisiva per il futuro dell’Italia e non ci possono essere incertezze e altri errori.