Spinoza è stato un importante filosofo vissuto durante il XVII secolo, dunque in pieno razionalismo, corrente di pensiero antesignana dell’illuminismo: la sua filosofia si basa molto sulla logica, tanto da identificare Dio come ordine geometrico del mondo, ordine che si manifesta e riflette nella perfezione della Natura. Ecco così che il suo pensiero si può condensare in una delle sue espressioni più famose, Deus sive natura, Dio ossia la Natura, un radicale immanentismo; Dio sostanza unica, infinita ed eterna da cui tutto dipende. Mi riconosco pienamente nell’affermazione di Albert Einstein, grande fisico del XX secolo e padre fondatore della Teoria della Relatività e della corrente di pensiero del Relativismo: “Credo nel Dio di Spinoza”,
Così Spinoza manifesta il suo pensiero:
“Smettila subito di pregare e darti colpi al petto! Ciò che voglio tu faccia è che tu esca nel mondo a gioire della tua vita. Voglio che tu ti goda la vita, che canti, che ti diverta e che approfitti di tutto ciò che ho fatto per te. Smettila di andare in questi templi lugubri, oscuri e freddi che hai costruito tu stesso e che dici che sono casa mia.
La mia casa è nelle montagne, nei boschi, nei fiumi, nei laghi, nelle spiagge. È lì dove io vivo ed esprimo il mio amore per te.
Smettila di incolparmi della tua miserabile vita; io non ti ho mai detto che c’era qualcosa di cattivo in te o che sei un peccatore, o che la sessualità fosse qualcosa di negativo. Il sesso è un regalo che ti ho dato e con il quale puoi esprimere il tuo amore, la tua estasi, la tua allegria. Perciò non incolparmi per tutto ciò che ti hanno fatto credere.
Smettila di leggere presunte scritture sacre che non hanno niente a che vedere con me. Se non mi puoi leggere in un’alba, in un paesaggio, nello sguardo dei tuoi amici, negli occhi del tuo figlioletto… Non mi troverai in nessun libro! Confida in me e smettila di chiedermi. Vuoi dire a me come devo fare il mio lavoro?
Smetti di avere paura di me. Non ti giudico né ti critico, non mi arrabbio, né mi infastidisco, non punisco. Sono puro amore.
Smetti di chiedermi perdono, non c’è nulla da perdonare. Se io ti ho fatto … io ti ho riempito di passioni, di limiti, di piaceri, di sentimenti, di necessità, di incoerenze … di libero arbitrio. Come posso incolparti se rispondi a qualcosa che io ho messo in te? Come posso castigarti per essere come sei, se sono io colui che ti ha fatto? Credi che potrei mai creare un luogo per bruciare tutti i miei figli che si comportano male, per il resto dell’eternità? Che classe di Dio può fare ciò?
Dimenticati di qualsiasi tipo di comandamento, di qualsiasi tipo di legge; esse sono stratagemmi per manipolarti, per controllarti e creano solo colpe dentro di te. Rispetta i tuoi simili e non fare loro ciò che non vorresti per te. L’unica cosa che ti chiedo è che presti attenzione alla tua vita, che il tuo stato di allerta sia la tua guida.
Amato/a mio/a, questa vita non è una prova, non è solo uno scalino, un passo nel cammino, non è nemmeno un test, né un preludio verso il paradiso. Questa vita è tutto ciò che c’è qui ed ora e tutto ciò di cui hai bisogno. Ti ho fatto assolutamente libero, non ci sono premi né castighi, non ci sono peccati né virtù, nessuno marca le tue vittorie o sconfitte, nessuno ha un registro. Sei assolutamente libero di creare nella tua vita un cielo o un inferno.
Non potrei dirti se c’è qualcosa aldilà di questa vita, ma posso darti un consiglio. Vivi come se non ci fosse. Come se questa fosse la tua unica opportunità di gioire, di amare, di esistere. Così, se non c’è nulla, allora avrai approfittato dell’opportunità che ti ho dato. E se c’è qualcosa, sii certo che non ti domanderò se ti sei comportato bene o male, ti chiederò: ti è piaciuto? … Ti sei divertito? Cosa ti è piaciuto di più? Cosa hai imparato?
Smetti di credere in me; credere è supporre, indovinare, immaginare. Io non voglio che tu creda in me, voglio che tu mi senta dentro di te quando baci la tua amata, quando copri la tua figlioletta, quando accarezzi il tuo cane, quando ti bagni nel mare.
Smetti di parlarmi. Che razza di Dio egolatra credi io sia? Mi annoia che mi lodino, mi stanca che mi ringrazino. Ti senti grato? Dimostralo avendo cura di te, della tua salute, delle tue relazioni, del mondo. Ti senti osservato, sopraffatto? … Esprimi la tua allegria! Questa è la maniera di lodarmi.
Smetti di complicarti le cose e di ripetere a menadito ciò che ti hanno detto di me.
L’unica cosa certa è che sei qui, che sei vivo. Che questo mondo è pieno di meraviglie.
Perché hai bisogno di ulteriori miracoli? Perché tante spiegazioni? Non mi cercare fuori, non mi troverai. Cercami dentro…sono lì, pulsando in te”.
Il Dio che Spinoza predica è un Dio di libertà, slegato dai precetti umani del perdono e della punizione. Spinoza è stato uno dei filosofi che ha riportato il senso della vita nelle mani degli umani che la vivono.
Einstein abbracciò completamente quella visione geometrica e naturale di Dio.
Un linguaggio semplice che può aiutarci a riflettere sul significato della vita, aprendo il nostro sguardo al mondo e ai suoi significati più profondi.