Chi conosce la storia di Mario Pannunzio e del Centro a lui intitolato nel 1968, sa che il nostro cuore batte da sempre per Israele che è l’unica democrazia in Medio Oriente; la ragion d’essere di quel piccolo Stato dopo la fine della seconda guerra mondiale, è stato l’Olocausto nazista e la persecuzione staliniana. Fu il ritorno degli Ebrei perseguitati in tutta Europa nelle terra promessa dei loro padri. Certo le potenze vincitrici della guerra furono generose con gli Ebrei (6 milioni di vittime) a spese degli arabi palestinesi e fin da subito la convivenza con l’integralismo arabo fu molto difficile e conflittuale. Anche l’Egitto di Nasser e la moderata Giordania oltre che la Siria furono contro Israele che oggi altri paesi arabi vorrebbero letteralmente cancellare dalla carta geografica. Da storico non escludo anche degli errori e degli eccessi da parte di Israele, ma vivere sotto l’assedio del terrorismo e della guerriglia palestinese diventa molto difficile se non impossibile. I coloni israeliani hanno dissodato con il duro lavoro il deserto rendendolo fertile, i palestinesi non hanno saputo costruire nulla di positivo se non la guerriglia. Ci sono paesi occidentali che hanno simpatizzato con gli arabi contro Israele. La sinistra italiana è stata dalla parte degli arabi, Andreotti, Moro e parte della Dc tennero rapporti privilegiati con i palestinesi con la scusa di salvaguardare l’Italia dal terrorismo di Arafat, idolatrato da molti politici. Un errore che commise purtroppo anche un grande statista come Craxi. Molti giocarono a confondere il sionismo con le ragioni israeliane, confondendo le acque . E chi sosteneva quelle ragioni veniva bollato con il marchio dello sionismo . Molti hanno sbandierato l’antisemitismo, ma non hanno esitato a schierarsi contro Israele. Mario Pannunzio nel 1967 durante la guerra in cui i paesi arabi confinanti si illusero di cancellare Israele, ruppe in modo clamoroso e irrimediabile con Eugenio Scalfari schierato con la sinistra filoaraba. Pannunzio vedeva in Israele uno stato laico e democratico, un prolungamento della civiltà occidentale. Pannunzio uscì dal partito radicale di cui era uno dei fondatori, perché il giurista Leopoldo Piccardi dirigente radicale aveva partecipato nella Germania hitleriana a convegni antisemiti . Pose una questione morale: o lui o io. Quel lui o io, come mi disse spesso la moglie Mary, fu un comportamento non infrequente di Mario che fu un uomo tollerante ,ma non disponibile a transigere su alcune scelte come l’antisemitismo. Anche Alessandro Galante Garrone era sulla stessa lunghezza d’onda. Adesso i terroristi palestinesi stanno di nuovo lanciando razzi portatori di morte sulle città israeliane. Noi non abbiamo dubbi: stare senza incertezze e oscillazioni dalla parte di Israele e ci auguriamo che il Governo italiano non abbia le ambiguità che ebbero in passato altri governi.