Candidato al Calendario Ufficiale per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri del MiBACT, parte da Firenze un progetto culturale innovativo che vedrà la luce il 14 settembre del 2021 nel Complesso Monumentale di Santa Croce.  “Dante. Il Poeta Eterno” è una mostra multimodale di Felice Limosani che rivoluziona l’esposizione artistica utilizzando moderne forme di presentazione dell’opera d’arte.  Partendo dalla digitalizzazione di 135 tavole di Gustave Doré, incisore francese considerato uno dei massimi illustratori della Commedia dantesca, messe a disposizione dalla Fondazione Alinari Firenze, le immagini del viaggio ultraterreno del sommo poeta comporranno un percorso affascinante composto d’immagini statiche retro illuminate, immagini animate con proiezioni e rappresentazioni movimentate attraverso la realtà virtuale. Una narrazione coinvolgente “intimistica e contemplativa” che coniugando discipline umanistiche e tecnologia, arte e design, creerà esperienze sinestetiche, una stimolazione uditiva e  visiva capace di accrescere le percezioni culturali. Felice Limosani è un esperto in ambito internazionale di Digital Humanities, l’Informatica umanistica, e di avanguardie espressive emergenti. Attraverso il mezzo digitale rinnova l’Arte. Il suo studio multidisciplinare sull’opera di Dante crea un inedito metodo di fruizione del mondo dantesco che va oltre la pagina, costruendo un ambiente immersivo nel quale lo spettatore potrà addentrarsi con i sensi e con l’intelletto. In realtà, già subito dopo l’uscita della Commedia nel 1320, e poi nei secoli successivi, i più grandi artisti si sono impegnarsi per dare la loro visione del poema. L’installazione di Limosani è una nuova struttura creativa che riformula in modo innovativo, con linguaggi contemporanei, il suo messaggio e la valenza culturale dell’opera dantesca e, attualizzandola ne dimostra l’inesauribile dinamismo. La scelta della sede espositiva ha una sua valenza specifica non solo perché rappresenta una sorta di riconciliazione tra il poeta e Firenze, ma perché il suo cenotafio, realizzato da Stefano Ricci e inaugurato nel 1830, e la statua sul sagrato della basilica di Santa Croce testimoniano la valenza simbolica dell’opera di Dante, emblema di un’unità di valori dell’Italia e del mondo occidentale. Una riabilitazione civile e culturale per niente scontata giacché, sebbene avesse conquistato un costante favore di pubblico, nelle due generazioni successive, come ha sottolineato Luca Fiorentini in un suo recente saggio, gli intellettuali che poi avrebbero creato l’umanesimo, tra cui Boccaccio e Petrarca, cercheranno di ridimensionare la figura di Dante per le sue scelte inedite, contestandogli la scrittura in volgare e l’utilizzo di personaggi contemporanei. L’informatica umanistica, dunque, non poteva trovare testimonial migliore e la mostra di Limosani, fino al 10 gennaio 2022, rappresenterà nel modo più creativo e moderno l’alleanza e l’integrazione di procedure computazionali e sistemi multimediali con la letteratura e la creatività artistica, pratica che tuttavia è già utilizzata in molte esposizioni museali. La realtà aumentata sembra ormai essere il più attuale strumento di partecipazione collettiva alla cultura, un mezzo, quello digitale, facilmente adattabile anche ai tempi difficili che stiamo vivendo perché consente oltre ad un intervento in presenza, una condivisione virtuale. Dante. Il poeta eterno è uno sguardo verso un nuovo tempo, quello in cui potremo ripetere insieme al Sommo “….e quindi uscimmo a riveder le stelle…”.