La crisi di governo mette in evidenza che sta maturando una vera e propria crisi di sistema che non si sa dove possa sfociare. Tutto si sta svolgendo secondo i soliti, logori rituali, ma qualcosa sta scricchiolando nel Paese. COVID e malgoverno hanno creato una miscela esplosiva che troppi fingono di non voler vedere o proprio non vedono per mancanza di una sia pur minima intelligenza dei fatti che viviamo. Sto rileggendo una storia della Rivoluzione Francese e vedo delle drammatiche analogie. Mi auguro che non accada nulla di simile, ma chi ha un minimo cultura storica coglie che non siamo di fronte alle solite, urticanti contese politiche del passato. Prima in piazza con la diffamazione , poi al governo i grillini, con l’aiuto suicida dei democratici, avidi solo di potere, hanno minato basi della Repubblica. Appare paradossale che in questo sconquasso si cerchi il sostegno mercenario di parlamentari” liberali”. La parola è stata resa poco credibile da Berlusconi che promise niente meno che la Rivoluzione liberale, senza neppure sapere che quell’espressione gobettiana era assai poco liberale . Nel corso dei governi di centro – destra il liberalismo e ‘ stato negletto e i pochi liberali cacciati. Urbani, Pera, Martino non hanno trovato ascolto. Ma, al di là del berlusconisno ormai in stato comatoso, la parola liberale non può essere confusa con queste vicende perché c’è una storia precedente , una grande storia europea e italiana, da Popper a Mises. Oggi ci sono personaggini come Tabacci che suscitano pena , c’è un parlamentare eletto in America (maledetta legge Tremaglia che favorisce il trasformismo!) con un accento fortemente straniero che è diventato il capo dei nuovi “europei liberali “a sostegno di Conte. Sono episodi che suscitano indignazione. Ma almeno parlino dei liberali. E’ vero che troppi hanno abusato in questi anni della parola liberale, confondendo liberismo e liberalismo. La politica incolta e becera non riesce a fare chiarezza e il pressappochismo è prevalso anche a causa di giornalisti incolti e faziosi. Ma su un punto si deve fare chiarezza: nessun liberale può sostenere Conte. Ha ragione Emma Bonino che è l’unica ad avere idee chiare in proposito. Conte è un misto di trasformismo catto-demo- leghista che ha preso gusto al potere. Una persona pericolosa per le libere istituzioni , del tutto estraneo alla cultura liberale sia per il suo passato sia per il suo presente. Lasciate ad un vecchio liberale che rivendica con orgoglio il
suo liberalismo, di dire a chiare lettere che chi si prestasse a sorreggere Conte col il voto, non può ammantare il suo “paraculismo” politico con il termine liberale. Io non mitizzo il liberalismo
e non ne mitizzo la storia, a partire da quella vecchissima scritta da Guido de Ruggiero . I liberali italiani che con Cavour hanno fatto l’Italia, hanno avuto persone mediocri come Facta che consegnò l’Italia a Mussolini. Tra i liberali ci sono stati anche politici disonesti, svendutisi al fascismo. Anche chi chiuse nel 1993 il partito liberale , ha delle gravi colpe di cui bisognerà scrivere. Ma un apporto, anche minimo,
che copra lo sconcio del mercimonio, con il termine liberale, a sostegno di Conte non può non essere denunciato. Il peggiore trasformismo di Depretis apparirebbe buongoverno. Cavour, Giolitti, Croce, Einaudi, Soleri , Pannunzio, Malagodi si rivolterebbero nella tomba .
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