Dopo 13 anni di governi di sinistra in cui hanno progressivamente smantellato il sistema pubblico e chissà perché solo adesso diventa la priorità… Il fatto è che il COVID ha solo accelerato un inesorabile processo. Non si tratta solo di tempi d’attesa per una visita o una TAC, quella è solo propaganda dei numeri e i numeri si possono piegare a seconda della narrativa del momento. La questione in realtà è principalmente culturale:

– l’appropriatezza delle prescrizioni

– il timore del contenzioso medico-legale

Non sarà politically correct ma abbiamo dimenticato gli utenti, le persone… Adesso c’è il Dott. Google…e magari pure l’intelligenza artificiale che ti regala una diagnosi in mezzo secondo e allora sei autorizzato a dire: “no ma io ho questo”, “ha visto che avevo ragione io?”…”no ma mi dovrebbe chiedere una TAC”…”no ma mi deve fare questo intervento”, …”no ma perché mi tocca qui? È qui che deve guardare” …”ah sì la mia patologia non è urgente? Scommetto che se vengo privatamente…” Adesso tutti sanno tutto, fanno diagnosi e terapia e tu medico sei lì solo perché incidentalmente il tuo giudizio clinico corrisponde con quello che diceva Google. Ma se per caso le due cose non coincidono che si fa? Ah, niente, sei tu medico che non capisci niente, adesso mi cerco un altro che mi dia ragione. Ormai ogni ambulatorio è diventato come una mistery box di Masterchef: una sfida continua fino all’insulto alla professione e alla professionalità. Ah, e non dimentichiamo la minaccia della recensione! …ormai i TripAdvisor seriali della medicina sventolano il fantasma della stella nera ancora prima di cominciare. Il fatto è cari amici che finché non ci sarà un cambiamento culturale nelle persone e nel modello organizzativo potremmo immettere nel SSN anche mille Mila milioni di euro, ma sarà tutto inutile…